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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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37. A Giuliano Medici 323<br />

1 Giuliano di Raffaele de Medici, <strong>in</strong>trapresa la carriera ecclesiastica, divenne canonico della<br />

metropolitana fiorent<strong>in</strong>a nel 1592 e poi cameriere segreto di papa Leone XI, carica alla<br />

quale r<strong>in</strong>unciò nel 1605. Ferd<strong>in</strong>ando I de Medici gli affidò alcuni <strong>in</strong>carichi diplomatici: fu<br />

residente presso la corte imperiale nel 1608, <strong>in</strong>viato <strong>in</strong> Polonia e a Francoforte nel 1612,<br />

residente a Madrid dal 1609 al 1621 e qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong>viato a Mantova nel 1626. Nel 1620 fu<br />

nom<strong>in</strong>ato arcivescovo di Pisa. Nel 1621, alla morte di Cosimo II, fece parte del consiglio<br />

segreto che assisteva le tutrici di Ferd<strong>in</strong>ando II, Crist<strong>in</strong>a di Lorena e Maria Maddalena<br />

d’Austria. Morì a Pisa nel 1636, Pans<strong>in</strong>i, Segreterie, pp. XXXVI-XXXVII; Del Piazzo,<br />

<strong>ambasciatori</strong>, p. 150; HC, vol. IV, p. 280; Litta, Famiglie, vol. III, tav. XVII.<br />

2 Isabella di Borbone (1603-1644), figlia di Enrico IV re di Francia e di Maria de Medici.<br />

Sposò il pr<strong>in</strong>cipe Filippo, futuro re di <strong>Spagna</strong>, il 18 ottobre 1615. Ai due, data la giovane<br />

età, fu permesso di fare vita coniugale dal 1620, quando Filippo raggiunse i qu<strong>in</strong>dici anni e<br />

Isabella diciassette. Poco dopo l’ascesa al trono di Filippo (1621), Isabella diede alla luce la<br />

prima figlia che però morì appena nata. Negli anni successivi nacquero altre quattro bamb<strong>in</strong>e<br />

ma nessuna sopravvisse a lungo, f<strong>in</strong>o a che nel 1629 nacque Baltasar Carlos che visse<br />

diciassette anni e nel 1638 la <strong>in</strong>fanta Maria Teresa che nel 1660 sposò Luigi XIV.<br />

3 Carlo de Medici.<br />

4 Luis de Aliaga (1565-1626), frate domenicano. Nato a Saragozza, fu confessore di Filippo<br />

III dal 1608 al 1621. Proprio all’<strong>in</strong>izio del suo impegno di confessore reale si scontrò con<br />

Juan de Ribera, patriarca di Antiochia e arcivescovo di Valencia, che tra il 1606 e il 1608<br />

aveva elaborato una proposta per la creazione di un Consejo de conciencia. Secondo Aliaga la<br />

riforma proposta da Ribera era <strong>in</strong>utile e pericolosa: era sua op<strong>in</strong>ione, <strong>in</strong>fatti, che al re e alla<br />

politica di corte occorresse un unico confessore che sapesse “amm<strong>in</strong>istrare il sacramento<br />

con rettitud<strong>in</strong>e”. Fu <strong>in</strong>quisitore generale, consigliere dell’<strong>in</strong>quisizione e di stato, García<br />

García, El confesor, pp. 159-194; Barrios, El consejo, p. 344.<br />

5 Cristobal Gómez de Sandoval y Rojas primo duca di Uceda, marchese di Cea, cavaliere<br />

dell’ord<strong>in</strong>e di Santiago. Figlio di Francisco Gómez de Sandoval y Rojas duca di Lerma e di<br />

Catal<strong>in</strong>a de la Cerda. Fu alcalde della Alhambra di Granada, cavaliere maggiore e qu<strong>in</strong>di<br />

consigliere di stato. Morì nel 1624; Barrios, El consejo, pp. 353-354, Elliott, Il miraggio,<br />

ad <strong>in</strong>dicem.<br />

6 Baltasar de Zuñiga y Velasco (1561-1622), figlio di Jeronimo de Zuñiga y Fonseca conte<br />

di Moterrey e di Inés de Velasco, sorella del contestabile di Castiglia Iñigo Fernández<br />

de Velasco. Nel 1599 fu <strong>in</strong>viato nelle Fiandre come ambasciatore alla corte dell’arciduca<br />

Alberto d’Austria e nel 1603 a Parigi. Nel 1608 fu nom<strong>in</strong>ato ambasciatore presso la corte<br />

imperiale, dove rimase f<strong>in</strong>o al 1617. Tornato <strong>in</strong> <strong>Spagna</strong> fu eletto consigliere di stato, aio e<br />

maggiordomo del pr<strong>in</strong>cipe Filippo. Nei primi anni del regno di Filippo IV fu importante<br />

figura di governo legata al duca di Lerma, Diccionario, vol. II; pp. 1488-1489; Barrios, El<br />

consejo, p. 346; Pérez Bustamante, La España, ad <strong>in</strong>dicem.<br />

7 Antonio de Zapata y Cisneros (1550-1635), primogenito del conte di Barajas. Nel 1579<br />

<strong>in</strong>iziò gli studi a Salamanca, che concluse ottenendo la licenza <strong>in</strong> diritto canonico. Canonico<br />

di Toledo, <strong>in</strong>quisitore di Cuenca e Toledo. Nel 1587 fu nom<strong>in</strong>ato vescovo di Cadice, di<br />

cui fu anche governatore civile e militare. Nel 1596 fu trasferito alla diocesi di Pamplona.<br />

Nel 1600 fu nom<strong>in</strong>ato arcivescovo di Burgos. Nel 1604 venne creato card<strong>in</strong>ale. Nel 1605<br />

r<strong>in</strong>unciò all’arcidiocesi di Burgos e fu <strong>in</strong>viato a Roma da Filippo III. Nel 1606, alla morte<br />

del card<strong>in</strong>ale Dávila, divenne membro della congregazione del sant’uffizio e protettore di<br />

<strong>Spagna</strong>. Nel 1611 sostituì temporaneamente l’ambasciatore a Roma Francisco de Castro.

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