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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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30. A V<strong>in</strong>cenzo Salviati 257<br />

1 V<strong>in</strong>cenzo di Antonio Salviati marchese di Montieri e di Boccheggiano nacque a Firenze<br />

nel 1583. Intraprese la carriera politico-diplomatica presso la corte medicea: nel 1595 fu<br />

<strong>in</strong>viato a Venezia, qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong> Svizzera, Milano e Roma, e nel 1609 <strong>in</strong> Inghilterra (<strong>in</strong> quello<br />

stesso anno, per motivi di salute, r<strong>in</strong>unciò all’ambasceria a Milano). Nel 1621 fu <strong>in</strong>viato<br />

a Roma. In quello stesso anno fu nom<strong>in</strong>ato membro del Consiglio dei dugento e <strong>in</strong>vestito<br />

del feudo di Montieri con titolo marchionale. Nel 1622 entrò nel Senato dei quarantotto.<br />

Fu maggiordomo maggiore di Ferd<strong>in</strong>ando II e fece parte del consiglio di stato. Morì nel<br />

1654, Pans<strong>in</strong>i, Le segreterie, p. XLIII, Del Piazzo, Gli <strong>ambasciatori</strong>, p. 162; Angiol<strong>in</strong>i,<br />

Pr<strong>in</strong>cipe, uom<strong>in</strong>i, pp. 464, 475, 479.<br />

2 Bardo Corsi marchese di Caiazzo, figlio di Giovanni e Alessandra del conte Simone Della<br />

Gherardesca. Passò gran parte della sua vita a Napoli dedicandosi alla mercatura e mettendo<br />

<strong>in</strong>sieme una grande fortuna. Nel 1617 comprò per 11700 ducati il feudo di Caiazzo nel<br />

regno di Napoli. Nel 1623 Filippo III eresse il feudo <strong>in</strong> marchesato a favore dei discendenti<br />

del fratello Iacopo, dal momento che Bardo era morto <strong>in</strong> quell’anno senza lasciare<br />

discendenti diretti. L’improvvisa morte non gli permise di svolgere per conto del granduca<br />

di Toscana l’<strong>in</strong>carico di ambasciatore di obbedienza al nuovo papa Urbano VIII. A Roma<br />

si recò al suo posto Luca degli Albizzi, Del Piazzo, Gli <strong>ambasciatori</strong>, pp. 18, 138; Passer<strong>in</strong>i,<br />

Famiglie, vol. I, p. 3.<br />

3 Amedeo Dal Pozzo (1579-1643), discendente del ramo tor<strong>in</strong>ese dell’omonima famiglia<br />

orig<strong>in</strong>aria di Biella, figlio di Ludovico e di Lucrezia Valperga. Fu avviato giovanissimo alla<br />

carriera militare e al servizio della corte ducale. Alla morte del padre, divenne 3° conte di<br />

Ponderano e nel 1611 acquistò d<strong>agli</strong> Acevedo il marchesato di Voghera. Fu maggiordomo<br />

maggiore del pr<strong>in</strong>cipe Vittorio Amedeo e cavaliere dei SS. Maurizio e Lazzaro. Negli anni<br />

1615-16 partecipò con il grado di colonello alla guerra contro la <strong>Spagna</strong>. Fu qu<strong>in</strong>di maresciallo<br />

e generale d’armata del duca di Savoia. Nel 1638 fu fregiato delle <strong>in</strong>segne della SS.<br />

Annunziata. Nel biennio 1638-39 fu ambasciatore dei Savoia presso la Santa Sede. Sposò<br />

<strong>in</strong> prime nozze Giulia di Domenico Belli e, <strong>in</strong> seconde nozze, Maria Valperga, E. Stumpo,<br />

<strong>in</strong> DBI, Roma 1986, vol. 32, pp. 198-200.<br />

4 Il riferimento potrebbe essere ad un componente della famiglia Bardi dei conti di Vernio,<br />

nobile casata fiorent<strong>in</strong>a legata ai Medici anche da v<strong>in</strong>coli di sangue (nel 1415 Cosimo “Il<br />

vecchio” sposò Contess<strong>in</strong>a Bardi). Nella prima decade del Seicento era al servizio del governo<br />

toscano A<strong>in</strong>olfo Bardi, cavaliere di S. Stefano dal 1568 e gentiluomo di camera del<br />

granduca Cosimo II. Per conto del granduca eseguì anche alcuni <strong>in</strong>carichi diplomatici: nel<br />

1611 fu <strong>in</strong>viato a Milano, per congratularsi con il contestabile di Castiglia, governatore di<br />

quella città, per la recuperata salute (cfr. istruzione del 25 marzo 1611) e nel 1615 a Modena<br />

per condolersi della morte della duchessa Virg<strong>in</strong>ia, Del Piazzo, Gli <strong>ambasciatori</strong>, pp.<br />

28, 55, 129; Guarnieri, L’Ord<strong>in</strong>e, p. 39; ESNI, vol. I, pp. 511-512.<br />

5 Vittorio Amedeo Savoia.<br />

6 Emanuele Filiberto Savoia.<br />

7 Maurizio Savoia.<br />

8 Carlo Antonio Dal Pozzo (de Puteo) (1547-1607), figlio di Francesco, era <strong>in</strong> realtà fratello<br />

di Ludovico, padre di quell’Amedeo conte di Ponderano sopra citato (cfr. n. 3). Carlo Antonio<br />

fu personaggio di spicco della corte medicea e <strong>in</strong>fluente consigliere dei granduchi. La<br />

sua carriera politica ebbe <strong>in</strong>izio con Francesco I, di cui fu consigliere nel periodo della sua<br />

“reggenza” sotto il padre, e proseguì col granducato di Ferd<strong>in</strong>ando I. Nel 1572 fu nom<strong>in</strong>ato<br />

auditore di rota a Firenze e nel 1574 auditore fiscale. Nel 1578 prese gli ord<strong>in</strong>i sacri

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