Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

75. A Giovan Battista Gori Pannilini 535
cura risposta sarà il dire che simili materie essendo a carico del Bonaventuri
a voi non sia stato commesso di metter bocca intorno a esse, onde convenga
che ve ne riferiate del tutto all’istesso Bonaventuri, Il quale quando per benefi
zio degli interessi del monte vi ricercasse di passare in nostro nome più
uno offi zio che un altro con il re o con i ministri, lo farete con ogni effi cacia
circoscritta ne’ termini di prudenza et del rispetto, avvertendo tuttavolta al
mostrar sempre che detti interessi siano di esso Monte et non nostri.
Inoltre è bene che sappiate che ultimamente ci fu dal contestabile governatore
di Milano inviato il marchese Fiorenza 14 sotto titolo di complimento
di amorevolezza nell’occasione del suo ritorno in Spagna, ma in effetto per
insinuarci quelle ragioni che più havessero potuto ristringerci maggiormente
con Spagna, invitandocene precisamente sotto motivo del bene dell’Italia et
nostro particolare con la considerazione che le forze de’ francesi cominciassero
a mostrarsi men vigorose et le austriache per il contrario più valide, come
gli effetti della campagni di quest’anno potessero dimostrare. A che noi habbiamo
sempre risposto con asseveranza della nostra costante devozione verso
Spagna et con le ragioni della nostra neutralità, mediante le quali credevamo
di non haver modo di meglio servire a sua maestà, nell’angustia del nostro
potere, che con il conservarle questi stati et sottrarre la maestà sua / c. 326r /
dal peso dell’havergli a soccorrere. Et il marchese, se non sodisfatto totalmente
della sostanza almeno sgombrato da quei sospetti che noi fossimo in pensiero
di far qualche risoluzione simile a quella del signor duca di Modana, come
ne era corsa opinione a Milano, potette andarsene, lasciando nondimeno qui
detto ad alcuni nostri servitori d’essersi maravigliato che noi non havessimo
scoperto alcun desiderio o pretensione mentre il contestabile ci offeriva, come
veramente ha fatto con molta cordialità, di passare in Spagna tutti quelli
offi zii che havessimo saputo domandarli. Questa notizia vi si dà da noi con
fi ne che comparendo alla corte cattolica esso contestabile voi vi ingegniate
di restringervi seco in confi denza, mostrando a sua eccellenza il gran capitale
che facciamo della sua affettuosa et autorevole mediazione in tutto quello
che ci potesse occorrere, come di presente lo preghiamo per ciò che concerna
all’attestar a sua maestà le ragioni della nostra forma di governo, non mai
disgiunta dal conoscimento delle nostre obligazioni benché necessitata talora
a destreggiare secondo gli accidenti del mondo, et a procurar di augumentarci
l’ambitissima grazia sopra tutte le cose della maestà sua per confermarci
sempre più la certezza del vivere sotto l’ombra di sua maestà; né passerete a
dir altro, ma ben osserverete quello a che di più preciso uscisse in replicarvi il
contestabile, specialmente circa quanto li paresse che noi potessimo domandare,
senza però ristrignervi ad altro che a scrivercene quando vedeste che