Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

75. A Giovan Battista Gori Pannilini 543
parte del contante et nel resto obbligationi sicure per a tempo breve, ma
perché non haveva ordine di portarsi a Livorno, et il disaggio di questo viaggio
in tempi così rigorosi poteva essere dannoso / c. 546r / alla sua salute,
fece supplicare il serenissimo granduca a deputare qualche suo ministro in
Fiorenza, col quale potesse trattare et digerire le materie per venirne più
brevemente alla conclusione. Et sua altezza, benché si fusse separata totalmente
da questo affare et commessolo alla cura del signor generale da Verrazzano,
con tutto ciò si dispose a dare al sudetto padre la desiderata facilità,
et deputò il signor Desiderio Montemagni che trattasse seco et appuntasse
quello che fusse occorso. Et doppo essersi ristretti insieme et sentito quello
che il padre haveva da proporre, li fu data in scritto la risposta che segue.
Che il signor governatore di Livorno 25 con la facoltà datali dal serenissimo
granduca haveva già promesso, subito spirato il mese / c. 546v / che era il
termine già dichiarato, di liberare le quattro galere al compratore che havesse
sborsato in contanti il prezzo domandatoli, quando non vi fusse stato
altri che offerisse et sborsasse maggior somma.
Che per ogni caso che non vi fusse il compratore col contante, il medesimo
signor governatore haveva già dato orecchie ad altri partiti per
entrarne in trattato dopo al termine sudetto, et se anche il signor duca
d’Arcos havesse fatto portare le sue propositioni il medesimo signor governatore
(mentre non havesse già concluso con altri) le haverebbe sentite et
si sarebbe contentato delle conditioni offerteli, cioè del / c. 547r / prezzo
già domandato a Pietro Vasari, negoziante per il signor viceré, la metà del
quale in contanti et per l’altra metà obbligationi di mercanti in Fiorenza o
in Livorno, a sodisfatione di sua altezza, di haver fi nito di pagare dentro al
termine di tre mesi.
Con la sudetta risposta doveva il padre S. Elia spedir corriero a Napoli,
ma giudicando di dover prima saper precisamente il numero delli schiavi,
de’forzati, dell’artiglierie et delli altri attrazzi, volse spedir corriero a Livorno
a pigliarne la nota, la quale non era necessaria, havendola già trasmessa
a sua eccellenza il medesimo Vasari.
Scrisse intanto il padre Arsenio con data delli 3 di gennaio che mandando
sua eccellenza persona a Livorno a riconoscere le robbe et aggiustar i prezzi
(cosa che poi non seguì) / c. 547v / poteva tenersi per terminato il negozio
delle galere, et sua eminenza, con sua risposta de’ 9, li impose di dover sollecitar
sua eccellenza perché non ci era tempo da perdere p .
p Segue, cancellato: «ma s’intese poi che havendo l’Andreini, negoziante in Napoli, col quale
sua eccellenza trattava, sentito che il prezzo delle galere importava con i cambi 150 mila