Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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A Giulio Medici inviato a Milano e in vari altri luoghi
1621 maggio 4
Le granduchesse reggenti, Maria Maddalena d’Austria e Cristina di Lorena, inviano il cavalier
Giulio Medici a Modena, Milano, e poi in Svizzera e a Bruxelles, per fare offi cio di
condoglianza in tutti questi stati per la morte del granduca Cosimo II, avvenuta il 28 febbraio
1621.
Copia, ASF, Mediceo del principato, f. 2639, P. II, cc. 668r-669v. Con correzioni
e aggiunte in interlinea.
Cfr. lettere credenziali, ivi, cc. 671-698.
c. 668r / Instruzzione a voi, cavalier Giulio Medici, di quello che dovete
fare ne’ viaggi assegnativi. 4 maggio 1621.
Dovendo noi complire con i principi parenti et amici in condoglienza della
morte del granduca a , habbiamo deputato voi per andare in diversi luoghi,
però vi mettere all’ordine con quella accompagnatura di gentilhuomini
et di servitori che vi parrà conveniente, et tutti con gli habiti da bruno.
Prima ve n’anderete a Modona a complir con quei principi, per i quali
porterete lettere di tutti noi b , et doppo haver dato conto della perdita che
habbiamo fatta assicurerete quelle altezze dell’affezzione che noi conserveremo
sempre verso di loro, con un particolar desiderio di servirle in tutte le
loro occorrenze.
Il secondo luogo del vostro viaggio ha da esser Milano, dove anderete a
scavalcare a casa d’Ippolito Buondelmonti, nostro gentilhuomo residente, il
quale doverà procurarvi quanto prima l’audienza dal duca di Feria et anche
accompagnarvi, col qual duca complirete nel medesimo modo, pregando di
far capitale di noi et della casa nostra in tutte le occorrenze del servizio del
re, al quale noi siamo tanto obbligati. Et tanto più vi distenderete in queste
nostre offerte poiché è successa la morte di sua maestà cattolica, / c. 668v
/ sopra il quale avviso già habbiamo scritto c una lettera in condoglienza al
medesimo duca.
a Segue, cancellato: «nostro padre, che sia in cielo».
b «di tutti noi» corretto nell’interlineo; a testo cancellato: «nostre, delle serenissime avola
et madre et dei signori cardinale et principe don Lorenzo nostri zii».
c «habbiamo scritto» corretto nell’interlineo; a testo, cancellato: «la serenissima arciduchessa
nostra madre scrisse».