Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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A Camillo Augusto del Monte inviato a Milano
[Firenze], 1635 ottobre 31
Ferdinando II dà istruzione a Camillo del Monte, nominato maestro di campo della fanteria
che si invia in soccorso dello stato di Milano, sul comportamento da tenersi nei confronti
dei sottoposti e in generale sulla conduzione delle operazioni militari, rimarcando l’uso difensivo
che, a termine dei trattati, dovrà essere fatto delle truppe toscane.
Copia, ASF, Mediceo del principato, f. 2640 (numerata per inserti), ins. 303
(cc. 2).
Instruzzione al signor Cammillo de’ marchesi del Monte 1 , maestro di
campo del terzo di 4mila fanti mandati al soccorso dello stato di Milano
l’anno 1635.
Dovendo noi mandare, conforme all’obbligo che ne teniamo con la corona
di Spagna, al soccorso dello stato di Milano 4mila fanti et 400 cavalieri,
haviamo eletto per maestro di campo del terzo di questa fanteria la persona
vostra, signor Cammillo de marchesi del Monte, cavaliere del nostro habito,
nostro cameriero segreto et capitano della nostra guardia tedesca, promettendocene,
per la fede et prudenza vostra et per l’esperienza che havete nel
mestiere di soldato, quell’ottimo servizio che haviamo ricevuto dalla casa
vostra et da voi medesimo in tutte le occasioni.
Ve ne anderete però a Livorno quanto prima, perché, trovandosi già quivi
grosso numero di questa gente, possiate con essa prontamente imbarcarvi
sopra le nostre galere alla volta della riviera di Genova; et come haviate a
governarvi poi nello sbarco ne’ luoghi della republica et nella condotta di
detta gente per terra ci rimettiamo a quel che vi ordiniamo con altra instruzzione,
passando ad avvertirvi con questa di quel che più importa per la
buona essequzione a di questo servizio.
Il nostro principale intento in esso è di sodisfare al sudetto nostro obligo
senza pensiero di offendere alcuno, per la grazia che Iddio ci ha fatta di esser
nato parente, nonché amico, di quasi tutti i principi della cristianità; et dovendo
voi esserne ministro v’ingegnerete di meritar sempre più l’assistenza
del divino aiuto, non solamente con l’essemplarità delle vostre opere, ma
con la continua cura che tali sieno quelle di tutti i capitani et altri offi ciali,
a Sic.