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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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16<br />

Ad Antonio de Medici <strong>in</strong>viato a Livorno<br />

(presso la vicereg<strong>in</strong>a di Napoli)<br />

Firenze, 1602 maggio 16<br />

Ferd<strong>in</strong>ando I <strong>in</strong>via don Antonio de Medici <strong>in</strong> visita di complimento alla vice reg<strong>in</strong>a di Napoli,<br />

che, rimasta vedova, sta facendo ritorno <strong>in</strong> <strong>Spagna</strong>.<br />

ASF, Mediceo del pr<strong>in</strong>cipato, f. 2637, P. II, cc. 356r-367v. Sulla coperta dell’<strong>in</strong>serto<br />

(c. 354r): “Instruttioni al signor don Antonio de Medici di quello<br />

che ha da fare a Livorno nella passata della vicereg<strong>in</strong>a di Napoli”.<br />

a) Istruzione<br />

La visita dovrà avvenire sulla galera che trasporta la vice reg<strong>in</strong>a, avendo ella ricusato l’<strong>in</strong>vito<br />

del granduca di scendere a terra e fare sosta <strong>in</strong> Livorno. Si danno all’<strong>in</strong>viato disposizioni<br />

sulle modalità da osservare nella visita, <strong>in</strong>dicandogli anche altri personaggi del seguito della<br />

vicereg<strong>in</strong>a, <strong>in</strong> particolare don Pietro di Toledo, generale delle galere di Napoli, parente<br />

del granduca.<br />

M<strong>in</strong>uta, ASF, Mediceo del pr<strong>in</strong>cipato, f. 2637, P. II, cc. 358r-365v.<br />

c. 358r / Instruttione al signor don Antonio Medici del 16 di maggio<br />

1602.<br />

La signora vice reg<strong>in</strong>a di Napoli vedova se ne ritorna <strong>in</strong> <strong>Spagna</strong>, et si<br />

afferma che servirà nel più pr<strong>in</strong>cipal luogo la maestà della reg<strong>in</strong>a. Questa<br />

signora, oltre all’essere nostra parente, è di grandissimo merito et valore et<br />

è sorella del signor duca di Lerma, tanto <strong>in</strong>timo et favorito pr<strong>in</strong>cipalissimo<br />

servitore del re di <strong>Spagna</strong>, onde per ogni convenienza si ricerca che a da noi<br />

la sia honorata et accarezzata quanto più si possa; et perciò ho resoluto che<br />

vostra eccellenza b vadia a far complimento seco di visita d’offerta et d’honoranza,<br />

perché non potendo andar io la vegga che ho preso un del mio sangue<br />

per mostrarle tanto maggiormente l’affettionatissima stima che le tengo c .<br />

Quando io <strong>in</strong>tesi da Napoli che la doveva muoversi per questo suo passaggio<br />

et ritorno <strong>in</strong> <strong>Spagna</strong> / c. 358v / feci <strong>in</strong>vitarla s’ella voleva smontare <strong>in</strong><br />

a Segue «noi» cancellato.<br />

b Segue «<strong>in</strong> mio cambio» cancellato.<br />

c Segue «di lei» cancellato.

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