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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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12. A Lodovico Covo 121<br />

re Cesare d’Este. Nel 1598 divenne generale della cavalleria leggera e nel 1599, tornato <strong>in</strong><br />

Lombardia, fu nom<strong>in</strong>ato provveditore dell’esercito e <strong>in</strong>viato <strong>in</strong> aiuto del duca di Savoia, <strong>in</strong><br />

guerra con Enrico IV di Francia per il marchesato di Saluzzo. Fu anche letterato e storico<br />

e prozio di Virgilio Malvezzi, storico della corte spagnola sotto Filippo III e Filippo IV,<br />

Enciclopedia Italiana, vol. XXII, 1951, p. 54; Belligni, Lo scacco, p. 24; Arcegni, Condottieri,<br />

vol. II, p. 177.<br />

16 Lorenzo Tornabuoni, capitano fiorent<strong>in</strong>o. Negli anni Settanta-Ottanta del C<strong>in</strong>quecento<br />

fu al servizio del re di Francia. Da una lettera di S<strong>in</strong>olfo Sarac<strong>in</strong>i, ambasciatore toscano<br />

presso la corte francese, <strong>in</strong>viata al granduca nel febbraio 1578, risulta che il Tornabuoni<br />

ricevette quell’anno c<strong>in</strong>quemila franchi dal re di Francia come premio dei suoi servigi. Gli<br />

venne, <strong>in</strong>oltre, assegnata una compagnia di soldati corsi che si sarebbero stanziati <strong>in</strong> Provenza<br />

e sarebbero stati pagati anche <strong>in</strong> tempo di pace. Nel 1589 il suo nome compariva <strong>in</strong><br />

una lista di soldati italiani, di cui otto fiorent<strong>in</strong>i, ai quali il re di Francia pagava una pensione<br />

annua. Alla f<strong>in</strong>e del C<strong>in</strong>quecento passò al servizio della corona spagnola, Canestr<strong>in</strong>i,<br />

Desjard<strong>in</strong>s, Négociations, vol. IV, pp. 138, 349.<br />

17 Blasco de Aragón fu aposentador major e membro del consiglio di guerra sotto Filippo III.<br />

Nel 1606 fu nom<strong>in</strong>ato coadiutore commissario generale degli eserciti dello stato milanese.<br />

Dal 1599 al 1601 sedette nel consiglio segreto di Milano. Morì nel 1610, Pérez Bustamante,<br />

La España, p. 363; Arese, Le supreme, pp. 113, 120.

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