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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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<strong>Istruzioni</strong> <strong>agli</strong> <strong>ambasciatori</strong> e <strong><strong>in</strong>viati</strong> <strong>medicei</strong> (1587-1648)<br />

1 Michelangelo di Camillo B<strong>agli</strong>oni (1587-1662) marchese di Morcone fu commissario di<br />

Pistoia e diplomatico al servizio del governo toscano. Nel 1630 fu <strong>in</strong>viato dal granduca <strong>in</strong><br />

<strong>Spagna</strong> e qui rimase come ambasciatore residente f<strong>in</strong>o al 1631. Nel 1633 fu <strong>in</strong>viato a Napoli<br />

dalla pr<strong>in</strong>cipessa di Stigliano. Nel 1632 fu eletto senatore, Del Piazzo, Gli <strong>ambasciatori</strong>,<br />

pp. 113, 123, 129; Mecatti, Storia, p. 157.<br />

2 Baltasar Carlos, figlio di Filippo IV e della prima moglie Isabella di Borbone, nacque il<br />

17 ottobre 1629. Dest<strong>in</strong>ato a succedere al padre sul trono di <strong>Spagna</strong>, morì prematuramente<br />

nel 1646.<br />

3 Giovanni Carlo Doria, duca di Tursi.<br />

4 Esaù del Borgo fu segretario di legazione a Madrid dei residenti B<strong>agli</strong>oni e Medici e agente<br />

del Monte di pietà dal 1621 al 1630. Morì a Madrid <strong>in</strong>torno al 1630 e venne sostituito<br />

da Mazzeo Mazzei, Del Piazzo, Gli <strong>ambasciatori</strong>, pp. 113, 132.<br />

5 Bernardo Monanni (nato nel 1597) fu segretario di legazione <strong>in</strong> <strong>Spagna</strong> coi residenti Medici,<br />

B<strong>agli</strong>oni, Riccardi e Pucci dal 1621 al 1642. Nel 1627, <strong>in</strong> occasione dei festeggiamenti<br />

per il compleanno di Maria Anna d’Austria, sorella di Filippo IV, aiutò il bolognese<br />

Filippo Picc<strong>in</strong><strong>in</strong>i, musico alla corte spagnola dal 1613, a mettere <strong>in</strong> scena l’opera di Lope<br />

de Vega La selva s<strong>in</strong> amor (cfr. ASF, Mediceo del pr<strong>in</strong>cipato, f. 4955, carte non numerate. Documento<br />

pubblicato onl<strong>in</strong>e da The Medici Archive Project, ottobre 2002). Tornato <strong>in</strong> Italia,<br />

fu qu<strong>in</strong>di segretario di legazione a Modena dal 1642 al 1643 coi residenti Montemagni e<br />

Grifoni, Del Piazzo, Gli <strong>ambasciatori</strong>, p. 152.<br />

6 Cesare Monti (1594-1650), milanese, fu nom<strong>in</strong>ato patriarca di Antiochia nel 1629. Figlio<br />

di Pr<strong>in</strong>civalle Monti, giureconsulto collegiato e questore del magistrato ord<strong>in</strong>ario di<br />

Milano, e della seconda moglie Anna di Cesare Landriani. Laureatosi <strong>in</strong> legge nel 1617<br />

presso l’università di Pavia, entrò <strong>in</strong> quello stesso anno, <strong>in</strong>sieme al fratello Marcantonio,<br />

nel collegio dei giureconsulti di Milano. Avviato alla carriera ecclesiastica sotto la protezione<br />

del card<strong>in</strong>ale Federico Borromeo, nel 1618 si trasferì a Roma. Nel 1619 fu nom<strong>in</strong>ato<br />

protonotario apostolico e referendario dell’una e dell’altra segnatura e nel 1622 consultore<br />

dell’<strong>in</strong>quisizione. Assai vic<strong>in</strong>o al card<strong>in</strong>ale Maffeo Barber<strong>in</strong>i, quando questi salì al soglio<br />

pontificio lo nom<strong>in</strong>ò prelato della consulta di Propaganda Fide e assessore dell’<strong>in</strong>quisizione<br />

romana (1624). Nel 1627 fu nom<strong>in</strong>ato nunzio a Napoli. Nel 1629 fu creato card<strong>in</strong>ale<br />

e patriarca di Antiochia, ma la nom<strong>in</strong>a fu pubblicata soltanto nel 1633. Nel 1629 si recò<br />

a Madrid come nunzio straord<strong>in</strong>ario, dove rimase f<strong>in</strong>o al 1633. A Madrid cercò di aiutare<br />

il nunzio ord<strong>in</strong>ario Giambattista Pamphili (futuro papa Innocenzo X) nel difficile tentativo<br />

di impedire l’allargamento del conflitto sorto tra Francia e <strong>Spagna</strong> per la successione<br />

nel Monferrato. Nel 1630 subentrò al Pamphili come nunzio ord<strong>in</strong>ario e nel 1632 venne<br />

nom<strong>in</strong>ato arcivescovo di Milano, al posto del defunto card<strong>in</strong>ale Federico Borromeo. Della<br />

sede prese possesso nel 1635, HC, vol. IV, pp. 22, 86, 237<br />

7 Cosimo di Francesco Bartol<strong>in</strong>i Baldelli, orig<strong>in</strong>ario di Cortona, come il padre e i fratelli<br />

Matteo e Giovanni Battista servì nella segreteria granducale. Nel 1618 fu segretario di<br />

legazione <strong>in</strong> corte imperiale coi residenti Altoviti e Sacchetti e nel 1640 presso la corte<br />

spagnola con il residente B<strong>agli</strong>oni. Forse egli è lo stesso Cosimo Bartol<strong>in</strong>i che fu sopr<strong>in</strong>tendente<br />

generale delle poste del granducato di Toscana, Del Piazzo, Gli <strong>ambasciatori</strong>, p.<br />

130; R. Cantagalli, Bartol<strong>in</strong>i Baldelli Giovanni Battista, <strong>in</strong> DBI, vol. 6, Roma 1964, pp.<br />

627-629; Libro, 1908, p. 30.<br />

8 Giovanni Francesco Buonamici, figlio di Pietro, già cavaliere di S. Stefano, e di Lucia di<br />

Lorenzo Carnesecchi. Nato a Prato nel 1592, nel maggio del 1624 chiese di entrare nell’or-

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