Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

44. A Domenico Pandolfi ni 351
che portiamo a quella valorosa nazione et del desiderio che habbiamo di
impiegarci nelle occorrenze del lor servizio.
Vi si danno lettere per il signor cardinale Ubaldini 6 , legato di Bologna
et per Modona h et per Parma a quei principi, et con tutti farete un complitissimo
offi tio di visita et di offerte con quelle più cortesi parole che vi
sovverranno, et non solamente in nome nostro, ma dell’arciduchessa nostra
madre et di madama nostra avola.
Et perché la vicinanza di Lunigiana et de’ luoghi che in essa possediamo,
et per cagione ancora de’ nostri raccomandati, succedono spesso occasioni
di trattar negozii di quella provincia, vogliamo che stiate molto avvertito,
perché spesso succede che sono rappresentati i fatti altrimenti di quello che
in verità sono, et accerterete sempre il signor don Gonzalo, il presidente 7 , il
senato et tutti quei ministri principali, che l’intenzione nostra sarà sempre
di sfuggire le novità et di vicinar bene, et / che i vassalli nostri stieno in
quiete et unione con i convicini et particolarmente con i sudditi et vassalli
di sua maestà. Ma per esservi tanti feudi posseduti da quei sudetti marchesi,
ciascheduno de’ quali ha i suoi sensi et affetti particolari, con l’occasione di
tanti principi confi nanti et di ministri che in particolare vi riseggono per
sua maestà si sentono delle molestie molto più spesso che noi non vorremmo;
onde tanto più a voi si apparterrà star vigilante et procurar le notizie
che potrete, et in particolare cercherete di prevedere perché non seguino
novità et non si faccino risoluzioni de facto: et di alcuni capi che di presente
pendono ne haverete ricordo a parte.
Dal senatore Alessandro Caccini 8 , nostro depositario generale, vi sarà data
la nota et copia dell’obligazione che fece il Turconi 9 , mercante milanese, per
pagare in Piacenza per scudi 20 mila d’oro prestati al duca di Feria nell’occasione
della sua partenza, et troverete che sicome l’obligo del Turconi è
chiaro, et solo si scusa non haver complito né pagato per esserli stato comandato
da’ / suoi superiori che non paghi, così sarebbe grande il torto che riceveremmo
quando si ritenesse questo denaro. Però quando sarete in Milano
anderete a una audienza particolare del signor don Gonzalo, et mostrando di
non poter credere che queste diffi cultà venghino date di suo ordine, ma che
si spicchino da qualche ministro senza sua saputa, essagererete d , con quelle
parole che vi sovverranno più effi caci, il torto che ci sarebbe fatto contro il
buon servizio del re medesimo, poiché ci si darebbe occasione di ritirarci
da simili servizii con i ministri di sua maestà. Et quanto fi n qui siano stati
opportuni i nostri aiuti l’ha testifi cato largamente il signor duca di Feria in
h «et per Modona» aggiunto nell’interlineo.