Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei (1587-1648)
Nel medesimo modo a Napoli sarete a complire in nome nostro col signor
viceré, assicurandolo della nostra corrispondenza non punto inferiore alla stima
che facciamo della sua et del proprio merito di sua eccellenza, introducendo
il vostro discorso col dire che mentre vi habbiamo spedito a complire per
noi col signor don Giovanni habbiamo anche voluto che sodisfaccia in nome
nostro alle sudette parti; con dichiarare all’eccellenza sua insieme il contento
che ci sia risultato dai felici successi della riduzzione di quel regno alla quiete
et alla obbedienza di sua maestà, anche per esser passati per mano di sua eccellenza
et guidati dalla sua singolar prudenza, con eterno onore nella persona
sua. Et da questo passando poi a parlargli profondamente et con senso espressivo
del nostro disgusto, ma però con termini discreti et modesti, che ci siano
stati levati i casali di Cosenza senza veruna reintegrazione et deviati o sospesi
tanti altri nostri giustissimi crediti et effetti in quel regno, domanderete a sua
eccellenza formalmente che siamo sodisfatti in equivalenti effetti in luogo de’
sudetti casali, conforme anche alla mente di sua maestà espressa ne’ suoi reali
decreti, et restituiti nel possesso delle altre nostre entrate, estendendovi anche
qui in rappresentare le considerazioni politiche mentovate et l’ordine di sopra
di parlar dell’istesso al signor don Giovanni: ingegnandovi insomma, per
quanto potrete, a far condescendere il signor viceré al nostro intento anche
con le notizie et ragioni che vi somministrerà Vincenzio de’ Medici, seguendo
i dettami di esso pure in quel che di preciso paresse a lui da chiedersi da
voi; et il simile farete quando gli paresse che voi haveste a trattare più con
uno che con un altro di quei ministri intorno a questa materia, rimettendo
et lasciando poi a lui medesimo il tirare innanzi il negozio quando vi fosse
sortito d’introdurlo, per potervene ritornare in qua con la nostra galera senza
soverchio soggiorno in quelle parti et di essa et di voi. / c. 632v /
Haverete ancora a visitare il signor cardinale Filomarino 3 arcivescovo in
nome nostro, presentandogli la nostra lettera et assicurandolo del nostro
particolare affetto et desiderio di servirlo in tutte le occasioni, et vi rallegrerete
per parte nostra ancora con esso della felice sua uscita degli imbarazzi
ne’ quali si trovò involto nelle turbolenze del regno et della tranquillità restituita
da Dio al medesimo, non senza anche essersi servito della prudenza
dell’eminenza sua.
Occorrendo che voi haveste a fare visita o complimento a qualche altro
ministro o cavaliere, o a riceverne, vi regolerete con la informazione et parere
del Medici quanto ai trattamenti da osservarsi scambievolemnte tra voi.
Et tanto vi diciamo quando haveste a passare in Sicilia, consigliandovi
quivi con don Orazio Strozzi marchese di Flores 4 , con Simone et Cosimo
Zati 5 et chi vi sarà di nostri vassalli.