Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

70. A Ottavio Pucci 489
Passandovene poi alla regina, rappresenterete con ogni pienezza anche a
sua maestà l’umilissimo ossequio nostro et l’istessa espressione farete con le
maestà loro in nome anco della serenissima arciduchessa nostra consorte et
de signori principi nostri zii et fratelli, dai quali haverete lettere.
Col signor conte duca complirete prima o poi secondo che ne ritrarrete il
suo senso dal segretario Monanni, et a testifi cando a sua eccellenza la confi -
denza che habbiamo nella sua cortesia et la memoria che teniamo delle nostre
obligazioni con desiderio sempre più acceso di servirla vi industrierete
di fare acquisto del suo favore, onde tuttavia con maggior / c. 71v / gusto di
sua maestà et suo possiate andar portando il peso della vostra ambasceria.
Non siamo soliti di scrivere ad altri ministri di sua maestà, ma voi potete
bene assicurare del nostro affetto et della nostra stima chi vi si mostri amorevole,
ringraziando opportunamente quelli che intenderete essere stati conosciuti
per tali dal marchese Riccardi visitando chi di essi convenga, conforme
a quel che habbiano fatto egli et altri vostri antecessori. Et nel fare et ricevere
visite osserverete quel che con l’esempio loro habbia approvato la corte, per
mantenerci gli amici vecchi et farcene di nuovi, guadagnando gli animi et la
benevolenza di chi possa in alcun modo giovare al nostro servizio.
Doppo visiterete i cardinali che siano in corte et Borgia in specie, antico
et parziale amico nostro, confermandogli la corrispondenza del nostro affetto
et il contento che haveremmo di poterlo alle volte servire.
Con gli ambasciatori d’Inghilterra, di Venetia 2 et altri, non vi essendo
hoggi quel di Francia, terrete lo stile della corte. Et sebene doverebbe ricevere
il benvenuto da quelli che già vi sono chi arriva poi, essendosi scomposto
ogni buon ordine bisogna rimettersene all’uso moderno, et di questo
è ben informato il segretario.
Et se per riattaccarsi il commerzio con l’ambasciatore dell’imperatore vi
fussero proposti temperamenti da potersi accettare, voi, dandovi orecchie, vi
mostrerete pronto ad abbracciarli, perché non vorremmo che in quella corte
né in altre si possa mai haver dubbio della nostra devozione verso il Sacro
Romano Imperio, verso sua maestà cattolica et verso tutta l’augustissima
casa, mentre massimamente ci gloriamo della grazia che Dio ci ha fatta
dell’esser nati di quell’augustissimo sangue.
Quanto a precedenze, non cedendo noi ad altri, fuor delle corone, che
agli elettori dell’Imperio, alli arciduchi et alla republica di Venezia, / c.
72r / terrete b il punto con gli altri et con il nunzio 3 et con Venezia tratte-
a Aggiunto nell’interlineo.
b Corretto nell’interlineo su «tenendo» a testo cancellato.