Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei (1587-1648)
visita, non guarderete come fossero per trattarvi o vi havessero trattato e gli
accompagnerete però il più che sia permesso dallo stile della corte, doppo
havergli proporzionatamente incontrati nel venire a casa vostra.
Con i titolati vi tratterete del pari con la mano da darsi et riceversi reciprocamente
fra voi et essi / c. 319v / nelle case proprie, ma per scansar tutti
gli incontri, per la parte vostra voi non doverete visitare né grandi né altri
fuori di don Luis de Aro come privato del re et dei presidenti et consiglieri
di stato et d’Italia come sopra vi si è ordinato, et in particolare il conte di
Monterei, presidente del consiglio d’Italia, per il quale parimente in tal riguardo
haverete lettera nostra, ma in tutte queste materie di complimento
sentirete dal Baldacchini l’uso più preciso degli ambasciatori della classe del
nostro, e con il medesimo uso vi conformerete.
Quando vassalli nostri, benché servitori attuali del re, andassero a baciarvi
le mani gli visiterete con termini d’amorevolezza e cortesia, fuor che di dar
loro la precedenza e restituire la visita, fuor che quelli che fossero generali
etiandio semplicemente dell’artiglieria. A’ quali darete la mano in casa vostra,
ma non sarete già il primo a visitargli benché comparissero in corte
doppo di voi, bastando che mandiate a dar loro il ben venuto, mentre non
fosse il duca Piccolomini 7 , al quale per l’eminenza della sua fama e del suo
merito ben sarebbe adequato che foste voi il primo a vederlo.
In conto di negozii vedrete dall’altra instruzzione a parte e secreta quanto
ci occorra dichiararvi et ordinarvi. Procurerete d’impossessarvene pienamente
per corrispondere al buon servizio che ci aspettiamo da voi, et communicherete
questa e la sudetta altra instruzzione al Baldacchini, mostrandogli
ancora tutte le lettere che vi si consegnano.
Scriveteci spesso et a lungo, non perdendo mai occasione di corrieri estraordinarii
quando vi sarà permesso, et regolatamente / c. 320r / potrete scrivere
con tutti gli ordinarii di Fiandra indirizzando le lettere a Parigi al nostro gentilhuomo
residente Giovan Battista Barducci 8 , avvertendo però a non mettere
ne’ pieghi se non le lettere del nostro mero servizio, per non dare occasione
d’ombrare e sospettare in corte christiana con la grossezza di detti pieghi, et i
duplicati gli potrete madare per via del mare et di Genova, raccomandandogli
in quella città a Girolamo Spinola 9 , generale di quelle poste.
Usate la cifra negli interessi nostri e ne’ publici che potessero offendere
qualche principe, et distinguerete il negozio dall’avviso. Et Dio v’accompagni.
Di Firenze, 23 di dicembre 1647.
Il granduca di Toscana
(SCI)
Giovan Battista Gondi