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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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<strong>Istruzioni</strong> <strong>agli</strong> <strong>ambasciatori</strong> e <strong><strong>in</strong>viati</strong> <strong>medicei</strong> (1587-1648)<br />

1 Alessandro di Francesco Del Nero (1586-1649) barone di Porcigliano, nacque a Firenze e,<br />

come molti dei suoi avi, svolse attività diplomatica e militare al servizio della corte medicea.<br />

Nel 1621 fu <strong>in</strong>viato a Genova e <strong>in</strong> altri stati, come attesta la presente istruzione. Nel<br />

1628 fu <strong>in</strong>viato a Venezia e a Parma, e nel 1639 <strong>in</strong> Francia per congratularsi con il re per<br />

la nascita del pr<strong>in</strong>cipe. Fu maestro di camera del pr<strong>in</strong>cipe Lorenzo de Medici. Nel 1637 fu<br />

eletto senatore, Del Piazzo, Gli <strong>ambasciatori</strong>, pp. 70, 153; Mecatti, Storia, p. 196.<br />

2 Francesco di Amedeo Dal Pozzo (1602-1667) conte di Ponderano e marchese di Voghera,<br />

nipote di Carlo Antonio Dal Pozzo arcivescovo di Pisa. Fu cavaliere dell’ord<strong>in</strong>e di S. Maurizio<br />

e Lazzaro, generale delle artiglierie dell’esercito piemontese e gran maresciallo di Savoia. Sposò<br />

nel 1629 Diana di Saluzzo Miolans Sp<strong>in</strong>ola, Di Crollanza, Dizionario, vol. II, p. 373.<br />

3 Claudio De Mar<strong>in</strong>i (1574-1629) patrizio genovese, agente del re di Francia. Figlio illegittimo<br />

di Cosimo di Giuliano, membro della nobiltà vecchia di Genova. Divenne presto un<br />

noto filofrancese, <strong>in</strong>formatore della corona di Francia e di altri governi stranieri. Nel 1605<br />

fu contattato dal cavaliere Guidi, segretario del granduca di Toscana, perché armasse una<br />

squadra di galee per il re di Francia, proposta che mirava a “farsi un altro marchese Sp<strong>in</strong>ola<br />

<strong>in</strong> mare”. Ma il De Mar<strong>in</strong>i rifiutò per mancanza di denaro e per non compromettere i suoi<br />

<strong>in</strong>vestimenti <strong>in</strong> <strong>Spagna</strong>. Divenuto cameriere e consigliere di stato di Luigi XIII, nel 1610<br />

fu nom<strong>in</strong>ato residente francese a Genova. Egli fu anche ben <strong>in</strong>trodotto negli ambienti di<br />

governo della reggenza di Maria de Medici. Nel 1612 offrì l’aiuto francese al card<strong>in</strong>ale<br />

Ferd<strong>in</strong>ando Gonzaga nella prima guerra del Monferrato contro il duca di Savoia, ma successivamente,<br />

nella sua veste di rappresentante della corona di Francia, dovette sostenere<br />

Carlo Emanuele I Savoia. Nel 1617, accusato di tradimento dal governo genovese (aveva<br />

cercato di corrompere il segretario del governatore di Milano perché rivelasse al duca di<br />

Savoia la cifra dei dispacci spagnoli), riparò <strong>in</strong> Francia. Ciò aprì una grave crisi diplomatica<br />

tra il governo di Genova e quello francese, che si risolse soltanto quando il primo rivolse le<br />

sue scuse al re. Allontanato def<strong>in</strong>itivamente da Genova, nel 1617 divenne ambasciatore di<br />

Francia a Tor<strong>in</strong>o, dove <strong>in</strong>tervenne nella conclusione del matrimonio tra Vittorio Amedeo<br />

e Crist<strong>in</strong>a di Francia e per questo venne nom<strong>in</strong>ato marchese di Borgofranco (1623). Tra il<br />

1622 e il 1624 prese parte alle cospirazioni francesi e piemontesi contro Genova, contribuendo<br />

alla presa di Gavi. Fu qu<strong>in</strong>di condannato <strong>in</strong> contumacia per lesa maestà dal governo<br />

genovese, condanna che venne revocata nel 1626, dopo la firma del trattato di Monçon. Nel<br />

1629, poco prima di morire, svelò a Richelieu le trattative segrete tra il duca di Nevers e<br />

il governatore di Milano Ambrogio Sp<strong>in</strong>ola, C. Bitossi, <strong>in</strong> DBI, vol. 38, Roma 1990, pp.<br />

528-531; Bitossi, Il governo, p. 45.<br />

4 Ferd<strong>in</strong>ando II de Medici (1610-1670), figlio di Cosimo II granduca di Toscana e di Maria<br />

Maddalena d’Austria. Alla morte del padre, avvenuta quando egli aveva undici anni, la madre<br />

e la nonna, Crist<strong>in</strong>a di Lorena, sue tutrici, assunsero la reggenza del granducato. Raggiunta<br />

la maggiore età, divenne granduca di Toscana nel 1628. Nel 1634 sposò Vittoria<br />

della Rovere, figlia di Federico Ubaldo d’Urb<strong>in</strong>o, dalla quale ebbe un solo figlio, Cosimo,<br />

poi granduca di Toscana, I. Cotta, <strong>in</strong> DBI, vol. 46, Roma 1996, pp. 278-283.<br />

5 Maria Crist<strong>in</strong>a di Borbone (1606-1663), figlia di Enrico IV re di Francia e di Maria de<br />

Medici. Sposò nel 1618 Vittorio Amedeo pr<strong>in</strong>cipe di Piemonte, futuro duca di Savoia, dal<br />

quale ebbe 9 figli. Alla morte del marito nel 1637 assunse la reggenza del ducato, che di<br />

fatto mantenne f<strong>in</strong>o alla morte, Cognasso, I Savoia, pp. 378-379; Foa, Vittorio Amedeo.<br />

6 Ambrogio Doria (1550-1621), figlio di Paolo e Tommas<strong>in</strong>a Grimaldi. Intraprese la carriera<br />

militare. Sposò Gerolama Centurione di Cristoforo. Durante la guerra civile tra i co-

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