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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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160<br />

<strong>Istruzioni</strong> <strong>agli</strong> <strong>ambasciatori</strong> e <strong><strong>in</strong>viati</strong> <strong>medicei</strong> (1587-1648)<br />

1 Leonardo Pitti, fiorent<strong>in</strong>o, entrò nell’ord<strong>in</strong>e dei cavalieri di S. Stefano appena tredicenne<br />

nel 1571. Fu uno dei tre comandanti della flotta stefaniana durante il cosiddetto periodo<br />

del “triumvirato”, cioè quando, alla morte dell’ammir<strong>agli</strong>o Marc’Antonio Ciapp<strong>in</strong>i nel<br />

1601, il granduca Ferd<strong>in</strong>ando I pose a capo della flotta i tre migliori capitani di galera, che<br />

avrebbero comandato a turno avvalendosi della collaborazione degli altri due. Insieme al<br />

Pitti furono comandanti Iacopo Inghirami e Cosimo Angel<strong>in</strong>i. Come riconoscimento dei<br />

servizi resi, nel 1603 gli venne concessa la commenda sugli <strong>in</strong>troiti del Monte di pietà di<br />

Firenze per una somma pari a 200 scudi l’anno, Gemignani, Il cavaliere, ad <strong>in</strong>dicem; Valori,<br />

Condottieri, p. 296.

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