Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei (1587-1648)
Non si era in questo mentre affatto distaccato, se ben assai raffreddato
il maneggio di questa pratica con i signori veneziani, il quale poi venne
riassunto et riscaldato con la venuta a Fiorenza del signor Giovan Francesco
Lavia 26 / c. 548r / et inteso diverse proposte e repliche innanzi e indietro da
Venezia e Fiorenza, ma vedendosi che le negoziazioni prendevano la strada
lunga et non camminavano in maniera da potere sperarsene la conclusione,
il cardinal Giovan Carlo, che stava sempre attento a tutte quelle aperture
che dessero adito di servire a sua altezza, avvertì il padre di Sant’ Elia sudetto
pochi giorni avanti che sua altezza si portasse a Pisa che se egli havesse
spedito corriero in diligenza andante e veniente avvisando il signor viceré
che dentro al termine di otto giorni mandasse i recapiti suffi cienti, haverebbe
sua eminenza (quando fussero venuti) q adoprato ogni suo studio perché a
quel tempo si liberassero le galere anche senza le galeazze et che non parendo
che nessun altro potesse a quel tempo essere in ordine a far questo sborso,
era conseguentemente da credersi che la vendita fusse per aggiustarsi con i
ministri di Napoli. Si trasferì intanto sua altezza a Pisa, et doppo havere a
persuasione di sua eminenza aspettato anche per quindici giorni / c. 548v
/ di Napoli le risposte invano si rattaccò il fi lo con i signori veneziani; ma
perché sua altezza non voleva di nuovo incorrere nelle medesime lunghezze
et irresoluzioni, fece consegnare al signor residente veneto una breve scrittura
con la determinazione delle condizioni et con un termine perentorio
competente a potersene ricevere a Venezia le risposte risolute et concludenti
con i recapiti effettivi.
Mentre il negoziato con i signori veneziani era a questo segno comparse
corriero di Napoli al padre S. Elia, il quale trasferendosi a Pisa espose che il
signor viceré haveva concertato il pagamento delle galere con tre mercanti
i quali haverebbero sborsato in Napoli il prezzo convenuto in tanti ducati
di quella moneta, et sua altezza li fece rispondere che sendo ormai passato
tanto tempo r oltre a quello che li si era assegnato, non haveva l’altezza serenissima
dovuto recusare di trattar con altri et non era però in sua libertà
di poter ritirarsi mentre il compratore adempisse / c. 549r / il concertato,
et che tanto più doveva sua altezza procurar di non disciogliersi dagl’altri
trattati mentre vedeva anche diversifi carsi col signor viceré nelle condizioni
scudi, non haveva voluto pigliargli tutti sopra di sé, ma nominato altri compagni senza
sapersi ancora se havessero aggiustato il partito, et forse in conseguenza di ciò si intese da
Livorno non solo non esservi comparsi altri recapiti per il pronto pagamento, ma revocati
anche gli ordini che già teneva il Vasari in questa materia».
q «spedito … venuti» aggiunto nel margine sinistro con segno di richiamo.
r «tanto tempo» sottolineato nel testo.