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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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13. A Rodrigo Alidosi 139<br />

della Biblioteca Vaticana e nel 1594 divenne priore di Venezia dell’ord<strong>in</strong>e gerosolimitano.<br />

Dal 1600 al 1605 soggiornò <strong>in</strong> <strong>Spagna</strong>, dove nel 1602 venne nom<strong>in</strong>ato vicerè di Aragona.<br />

Tornato a Roma fu nom<strong>in</strong>ato card<strong>in</strong>ale vescovo prenest<strong>in</strong>o. Morì nel 1608 lasciando un figlio<br />

naturale, Mar<strong>in</strong>o, A. Petrucci, <strong>in</strong> DBI, vol. 27, Roma 1982, pp. 275-278.<br />

8 Mart<strong>in</strong> de Padilla y Manrique, conte di Santa Gadea (1586), grande di <strong>Spagna</strong>, cavaliere<br />

dell’ord<strong>in</strong>e di Alcantára. Figlio di Antonio Manrique e di Luisa de Padilla, signora di Calatañazor<br />

y Santa Gadea. Nel 1585 fu nom<strong>in</strong>ato capitano delle galere di <strong>Spagna</strong> e nel 1596<br />

primo generale dell’Armada del Océano. Nel 1598, poco prima della morte di Filippo II,<br />

divenne membro del consiglio di stato, Tellechea Idígoras, El Ocaso, p. 303; Barrios,<br />

El consejo, p. 338.<br />

9 A partire dal regno di Fernando III l’adelantado divenne la massima carica territoriale dotata<br />

di forti poteri militari. La Castiglia era un adelantado mayor <strong>in</strong>sieme ad altre regioni,<br />

come le Asturie, l’Andalusia e la Galizia. Con il regno dei cosiddetti re cattolici e la riorganizzazione<br />

dello stato la carica perse di importanza divenendo un mero titolo onorifico,<br />

Diccionario, vol. I, p. 33.<br />

10 Segretario di Rodrigo Alidosi de Mendoza a Madrid era Domizio Peroni, Del Piazzo,<br />

Gli <strong>ambasciatori</strong>, p. 111.<br />

11 Frate Gaspar de Cordoba fu confessore di Filippo III e consigliere di stato f<strong>in</strong>o al 1604,<br />

anno della sua morte. Come tutti i confessori dei re di <strong>Spagna</strong>, apparteneva all’ord<strong>in</strong>e domenicano.<br />

Fu priore dei conventi domenicani di Malaga e di Cordoba e priore prov<strong>in</strong>ciale<br />

dell’Andalusia. Gaspar de Cordoba era un uomo “più avvezzo alla vita fratesca che atto a<br />

governare di stato”, come osservò un ambasciatore veneto a Madrid. Fu molto legato al<br />

duca di Lerma, seppure <strong>in</strong> un rapporto talvolta conflittuale. Negli affari religiosi e di coscienza<br />

esercitava un ruolo importante essendo il suo voto decisivo. Quando Filippo III<br />

istituì <strong>in</strong>torno al 1601 un nuovo consiglio privato volle che il frate ne facesse parte. Oltre<br />

a lui furono confessori di Filippo III Diego Mardones (1604-1606), già padre confessore<br />

del duca di Lerma, Jeronimo Javierre (1606-1608) e Luis de Aliaga (1608-1621), Pérez<br />

Bustamante, La España, pp. 24, 141-142; Feros, K<strong>in</strong>gship, p. 128; Allen, Phillip III,<br />

p. 71; García García, El confesor, pp. 159-194; Barrios, El consejo, p. 342.<br />

12 Virg<strong>in</strong>io Ors<strong>in</strong>i duca di Bracciano, figlio di Paolo Giordano Ors<strong>in</strong>i e di Isabella de Medici,<br />

figlia di Cosimo I. Nacque a Firenze nel 1572 e dopo la morte del padre fu educato<br />

dallo zio card<strong>in</strong>ale Ferd<strong>in</strong>ando de Medici. Filippo II lo nom<strong>in</strong>ò grande di <strong>Spagna</strong> e gli offrì<br />

il Toson d’oro, mentre papa Gregorio XIII lo nom<strong>in</strong>ò assistente al soglio pontificio. Dedito<br />

alla carriera militare, ricoprì vari <strong>in</strong>carichi per conto del governo fiorent<strong>in</strong>o e divenne<br />

cavaliere dell’ord<strong>in</strong>e di Santo Stefano e generale di Santa Chiesa. Nel 1594 <strong>in</strong>sieme a Giovanni<br />

de Medici comandò le truppe fiorent<strong>in</strong>e che il granduca offrì all’imperatore Rodolfo<br />

II, impegnato sul fronte ungherese. Nel 1601 seguì Gian Andrea Doria nell’impresa di<br />

Algeri. Morì a Roma nel 1615, Brigante Colonna, Gli Ors<strong>in</strong>i, pp. 149-254, Celletti,<br />

Gli Ors<strong>in</strong>i, pp. 121-137.<br />

13 Domenico G<strong>in</strong>nasi arcivescovo di Manfredonia, nunzio apostolico a Madrid dal 1600 al<br />

1605. Nato nel 1550 nei pressi di Bologna, figlio di Francesco G<strong>in</strong>nasi che fu medico di<br />

papa Pio IV. Conseguì nel 1572 la laurea <strong>in</strong> utroque iure e qu<strong>in</strong>di si trasferì a Roma dove<br />

<strong>in</strong>traprese la carriera politica. Nel 1585 ricoprì l’<strong>in</strong>carico di ponente della segnatura di<br />

giustizia e nel 1586 di vicelegato di Marittima e Campagna, prov<strong>in</strong>cia meridionale dello<br />

stato pontificio funestata dal banditismo. In quello stesso anno divenne anche arcivescovo<br />

di Siponto e Manfredonia. Nel 1595 Clemente VIII gli affidò il governo di Fermo. Nel

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