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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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<strong>Istruzioni</strong> <strong>agli</strong> <strong>ambasciatori</strong> e <strong><strong>in</strong>viati</strong> <strong>medicei</strong> (1587-1648)<br />

1 Fabrizio Barbolani di Montauto marchese di Montevitozzo, appartenente ad un’illustre<br />

famiglia aret<strong>in</strong>a. Figlio di Giovanni di Bartolomeo, come i fratelli Asdrubale, Marzio e<br />

Torquato ricoprì <strong>in</strong>carici politici e militari presso la corte medicea. Fu maestro di campo<br />

nella campagna <strong>in</strong> Fiandra e nel 1608 gentiluomo di camera di Ferd<strong>in</strong>ando I. Oltre che<br />

soldato, fu anche erudito e letterato assai stimato, così gli fu affidata l’educazione del pr<strong>in</strong>cipe<br />

Francesco, quartogenito di Cosimo II, morto nel 1634 durante l’assedio di Ratisbona.<br />

Per il granducato svolse anche attività diplomatica: nel 1609 fu <strong>in</strong>viato a Modena, per<br />

congratularsi della nascita di un pr<strong>in</strong>cipe alla <strong>in</strong>fanta Isabella di Savoia, moglie di Alfonso<br />

e nel 1615 a Milano. Nel 1634 fu nom<strong>in</strong>ato governatore di Pitigliano e Sorano e nel 1640<br />

castellano di Siena. Nel 1635 fu <strong>in</strong>vestito dal granduca Ferd<strong>in</strong>ando II del marchesato di<br />

Montevitozzo, feudo che nel 1633 Fabrizio aveva comprato d<strong>agli</strong> Ors<strong>in</strong>i di Roma. In mancanza<br />

di discendenti il titolo sarebbe passato ai suoi fratelli. Morì nel 1641, Del Piazzo,<br />

Gli <strong>ambasciatori</strong>, pp. 28, 129; ESNI, vol. I, p. 510; Sod<strong>in</strong>i, L’Ercole, p. 138.<br />

2 Scipione Borghese (1577-1633), figlio di Francesco Caffarelli e di Ortensia Borghese,<br />

sorella di Paolo V. Quest’ultimo nel 1605 lo adottò e lo creò card<strong>in</strong>ale. Dal 1607 al 1621<br />

fu legato ad Avignone e dal 1610 al 1612 arcivescovo di Bologna. Fu qu<strong>in</strong>di protettore di<br />

Fiandra e Germania e protettore dei domenicani, camaldolesi e olivetani. Dopo la morte<br />

di Paolo V perdette rapidamente la sua <strong>in</strong>fluenza e si dedicò qu<strong>in</strong>di alla cura del suo patrimonio<br />

e delle sue collezioni d’arte. Noto mecenate, fu patrono di Gian Lorenzo Bern<strong>in</strong>i, V.<br />

Castronovo, <strong>in</strong> DBI, vol. 12, Roma 1970, pp. 620-624.<br />

3 Federico I de’ Rossi (1580-1632) decimo conte e qu<strong>in</strong>to marchese di San Secondo, discendente<br />

del ramo di Parma. Intrapresa la carriera militare al servizio del re di <strong>Spagna</strong>,<br />

nel 1593 fu nom<strong>in</strong>ato capitano della cavalleria dello stato di Milano e nel 1614 maestro<br />

di campo. Nel 1595 sposò Isabella Borromeo, figlia di Renato Borromeo conte di Arona.<br />

Alla sua morte sposò nel 1603 Cater<strong>in</strong>a Sforza, già vedova di Fabrizio Savelli pr<strong>in</strong>cipe di<br />

Albano. Rimasto nuovamente vedovo, sposò nel 1609 Ors<strong>in</strong>a Pepoli figlia del conte di Castiglione,<br />

Litta, Famiglie, vol. 6, tav. XXI.

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