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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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<strong>Istruzioni</strong> <strong>agli</strong> <strong>ambasciatori</strong> e <strong><strong>in</strong>viati</strong> <strong>medicei</strong> (1587-1648)<br />

tanto che la moglie di quest’ultimo, Alessandra V<strong>in</strong>ta Bartol<strong>in</strong>i, fece da madr<strong>in</strong>a al battesimo<br />

della figlia di Modesti, Leonora Dorotea, nata nel 1591. Fu anche segretario addetto<br />

alle corti estere durante il granducato di Francesco I. Morì improvvisamente nel 1593,<br />

Del Piazzo, Gli <strong>ambasciatori</strong>, p. 152; Giddey, Agents, pp. 253-256; Pans<strong>in</strong>i, Le segreterie,<br />

p. XXVIII.<br />

6 Giovanni Battista Serbelloni, della nobile famiglia milanese, figlio del generale Gabrio<br />

Serbelloni (1508-1580). Come il padre <strong>in</strong>traprese la carriera militare e nel 1581 ricevette il<br />

titolo di conte di Castiglione d’Adda, divenendo il primo titolato della famiglia. Nel 1627<br />

fu nom<strong>in</strong>ato commissario generale degli eserciti dello stato milanese e <strong>in</strong> quello stesso anno<br />

entrò nel consiglio segreto. Morì nel 1638, Di Crollanza, Dizionario, vol. II, p. 521;<br />

Arese, Le supreme, p. 147.<br />

7 Giovanni Battista Serbelloni ebbe tre fratelli, Giovanni Francesco, Giovanni Paolo e Alessandro.<br />

Qui forse si tratta di Alessandro, dottore <strong>in</strong> legge, che entrò nel collegio dei giureconsulti<br />

di Milano nel 1578 e nel 1579 fu nom<strong>in</strong>ato questore di toga lunga. Nel 1598 fu<br />

<strong>in</strong>signito del titolo di conte di Dovera. Morì nel gennaio 1605, Arese, Le supreme, p. 148;<br />

Di Crollanza, Dizionario, vol. II, p. 521.<br />

8 Carlo Emanuele Teodoro Trivulzio dei conti di Melzo, membro di un’illustre famiglia di<br />

feudatari lombardi il cui patrimonio fondiario si estendeva <strong>in</strong> un’area compresa tra Tortona,<br />

Lodi e Cremona. Figlio di Giangiacomo Teodoro, che nel 1573 seguì, <strong>in</strong> qualità di<br />

colonnello, Giovanni d’Austria nell’impresa di Tunisi, anche Carlo Emanuele <strong>in</strong>traprese<br />

come il padre e i suoi avi la carriera militare e si mise al servizio del re di <strong>Spagna</strong> Filippo<br />

II. Fu <strong>in</strong>viato qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong> soccorso dei Savoia, che combattevano contro i Francesi, alla testa<br />

di 3000 fanti italiani. Nel 1603, combattendo al fianco di Ambrogio Sp<strong>in</strong>ola nella guerra<br />

di Fiandra, si guadagnò il grado di tenente generale della cavalleria spagnola e nel 1605 la<br />

dignità di consigliere di guerra. Morì <strong>in</strong> quello stesso anno nella batt<strong>agli</strong>a di Wachtendonch<br />

nelle Fiandre. Aveva sposato Cater<strong>in</strong>a di Alfonso Gonzaga, pr<strong>in</strong>cipe di Castelgoffredo,<br />

dalla quale ebbe 2 figli, Ippolita e Giangiacomo Teodoro, Litta, Famiglie, vol. 7, tav. IV;<br />

Signorotto, Milano spagnola, pp. 139-147.<br />

9 Luigi Oliva (Olivi) (1550-1596), orig<strong>in</strong>ario di Mantova, figlio di Francesco e di Vienna<br />

di R<strong>in</strong>aldo Tiriachi. Nel 1589 prese a Milano l’abito dei cavalieri dell’ord<strong>in</strong>e di S. Stefano<br />

per mano del cavaliere Luigi Dovara. Sposò la figlia di Morello Buonalberti, uomo d’arme<br />

del marchese Lodovico Gonzaga. Come dichiarò davanti ai dodici cavalieri che esam<strong>in</strong>arono<br />

la sua richiesta di entrare nell’ord<strong>in</strong>e, la sua famiglia aveva servito a lungo il marchese<br />

Gonzaga, così come il card<strong>in</strong>ale Salviati e il duca di Mantova. Dichiarò <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e di essere stato<br />

castellano e ambasciatore di Mantova e di essere dottore <strong>in</strong> legge, Cas<strong>in</strong>i, I cavalieri degli<br />

stati italiani, pp. 197-198.

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