Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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A Domenico Pandolfi ni inviato a Milano
1626 giugno 25
Si invia 1 il segretario granducale Domenico Pandolfi ni a Milano in sostituzione di Ippolito
Buondelmonti, che lascia la carica di gentiluomo residente. La missione del Pandolfi ni è
destinata a protrarsi almeno fi no a quando don Gonzalo de Cordoba fungerà da reggente,
in attesa che dalla Spagna sia nominato il nuovo governatore. L’inviato dovrà visitare il cardinale
Borromeo e altri signori, occupandosi in particolare della restituzione di un prestito
fatto dal granduca al duca di Feria e di cui si era reso garante il mercante Turconi.
Copia, ASF, Mediceo del principato, f. 2640 (numerata per inserti) inserto
3 (cc. 7). Sulla coperta dell’inserto: “Spedizione del segretario Domenico
Pandolfi ni a Milano. 25 giugno 1626”.
Cfr. lettere credenziali, ivi, nn. 4-9.
Instruzione a voi Domenico Pandolfi ni 2 , nostro segretario, di quello che
havete a far per noi in Milano.
Havendo Ippolito Buondelmonti nostro cameriere desiderato di rimpatriarsi
per suoi affari et interessi domestici, non ci è parso di poterli denegare
la licenza dalla sua carica di nostro gentilhuomo residente a Milano, dove ha
continuato per più anni. Et essendo stato richiamato da quel governo il duca
di Feria, et raccomandatolo al signor Gonzalo de Cordova 3 fi nché sua maestà
non provederà di nuovo governatore, habbiamo risoluto per hora di mandar
voi, Domenico Pandolfi ni, nostro segretario, perché vi fermiate qualche
tempo in quella città per supplire quanto alla giornata occorrerà negoziare
per nostro interesse. Et essendo la città di Milano frontiera opportuna alle
principali provincie d’Europa, dove capitano la maggior parte di quelli che
vanno et vengono di Spagna, di Francia, di Fiandra, Alemagna et dall’altre
città d’Italia, la detta carica è stimata da noi molto importante. Confi na
quello stato con Svizzeri, con li duchi di Savoia, di Mantova, di Parma 4 , la
republica di Venezia et con la Lunigiana et con altri, / sì che vi bisogna una
persona che oltre all’havere esperienza delle cose del mondo stia molto attento
et vigilante per intendere et penetrare giornalmente le occorrenze publiche,
poiché da Milano per lo più hanno origine le novità che avvengono
in Italia, come è successo da alcuni anni in qua più volte et particolarmente
nella passata, onde per il più fanno quivi capo le commissioni di Spagna:
et perché reputiamo et conosciamo voi per suggetto prudente et accorto, et