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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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1<br />

A Emilio Pucci <strong>in</strong>viato a Napoli e Palermo<br />

1587 ottobre 30<br />

Ferd<strong>in</strong>ando I <strong>in</strong>via Emilio Pucci a Napoli per far partecipe il viceré e la corte della notizia<br />

della morte del granduca Francesco, e fare poi il medesimo uffi cio con i parenti de Toledo,<br />

con il viceré di Sicilia e col gran maestro dell’Ord<strong>in</strong>e di Malta, nel caso che questi transitasse<br />

<strong>in</strong> quel tempo per la Sicilia, come si ritiene probabile. L’<strong>in</strong>viato dovrà anche affrontare<br />

nei colloqui il problema del banditismo.<br />

Copia, ASF, Mediceo del pr<strong>in</strong>cipato, f. 2636, cc. 143r-144v.<br />

c. 143r / Instrutione a voi, cavalier frate Emilio Pucci 1 , di quanto havete<br />

a fare per noi a Napoli; li 30 ottobre 1587.<br />

Pigliate la posta con quella compagnia che più vi piace, et ve ne anderete<br />

a dirittura a Napoli facendo <strong>in</strong>tendere al viceré 2 che vi habbiamo mandato<br />

da sua eccellenza et se egli vi fa alloggiare <strong>in</strong> palazzo o altrove obedirete a<br />

quello che egli ord<strong>in</strong>erà, se non ve ne starete al vostro alloggiamento. Ottenuto<br />

che harete l’audienza vi presenterete a sua eccellenza con la nostra<br />

lettera, dicendoli che sapendo l’affetione che ella ha mostro sempre al gran<br />

duca mio fratello 3 buona memoria, ci è parso di nostro debito mandarvi a<br />

dar particolar conto della sua morte et del dispiacere che ne habbiamo sentito<br />

noi per la gran perdita che ha fatta questa casa, la quale sendo stata così<br />

amorevole sempre a sua eccellenza, sappiamo che ne harà sentito <strong>in</strong>fi nito<br />

trav<strong>agli</strong>o, et che però ce ne condogliamo con lei come di perdita comune;<br />

soggiugnendole che sendo piaciuto a Dio di farci succeder <strong>in</strong> questi stati,<br />

speriamo d’haver a occasione di poter mostrare a sua eccellenza con li effetti<br />

quella buona volontà che ha scorto <strong>in</strong> noi per il passato, et che haremo cara<br />

sempre ogni occasione di poterla servire, non solo come m<strong>in</strong>istro di sua<br />

maestà 4 ma come amico et affetionatissimo nostro, et che però ci sarà grato,<br />

che / c. 143v / faccia capitale di noi, perché ci troverà pieni di effetto et di<br />

volontà verso il servitio di sua eccellenza, allargandovi quanto potrete <strong>in</strong><br />

remostrarle l’amore che le portiamo et il desiderio nostro di servirla. Fatto<br />

questo primo complimento potrete pigliare un’altra audienza nell’occasione<br />

di licentiarvi, nella quale desideriamo che mostriate a sua eccellenza che<br />

sebene questi m<strong>in</strong>istri di Portercole et Orbatello ci si mostrano molto amo-<br />

a Segue «haver» ripetuto.

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