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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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3. A Francesco Guicciard<strong>in</strong>i 45<br />

28 Enrico III di Valois-Angoulême (1551-1589) re di Polonia dal 1573 e di Francia dal<br />

1574. Figlio di Enrico II e di Cater<strong>in</strong>a Medici, nel 1572 fu, assieme alla madre, uno dei<br />

promotori del massacro della notte di San Bartolomeo. Salì al trono alla morte del fratello<br />

Carlo IX. Incapace di sedare le guerre di religione, nel 1576 dovette concedere l’editto di<br />

Beaulieu, con il quale garantì la libertà di culto <strong>agli</strong> ugonotti e concesse loro otto città.<br />

L’editto attirò sul sovrano l’ostilità dei nobili cattolici, i quali, sotto la guida di Enrico I di<br />

Lorena duca di Guisa, formarono la Lega cattolica, sostenuta dal re di <strong>Spagna</strong>. Nel 1588<br />

Enrico III fece assass<strong>in</strong>are il duca di Guisa e ciò gli attirò le ire del partito cattolico che lo<br />

fece uccidere un anno dopo per mano di un frate domenicano.<br />

29 Nunzio apostolico alla corte di <strong>Spagna</strong> dal 1592 al 1600 fu Camillo (Gaetano) Caetani<br />

(1552-1602). Figlio terzogenito di Bonifacio I e di Cater<strong>in</strong>a Pio di Savoia, ricevette la tonsura<br />

nel 1552 e si addottorò <strong>in</strong> diritto civile e canonico nel 1573. Nel 1588 fu nom<strong>in</strong>ato<br />

patriarca di Alessandria. Caetani per tradizioni familiari simpatizzava per la <strong>Spagna</strong> e ciò<br />

gli procurò non pochi problemi con papa Sisto V. Nel 1591 papa Gregorio XIV riabilitò<br />

la figura politica di Caetani, nom<strong>in</strong>andolo nunzio apostolico presso la corte imperiale e nel<br />

1592 presso la corte spagnola, dove str<strong>in</strong>se rapporti di amicizia con il duca di Lerma grazie<br />

al quale ottenne benefici, titoli e pensioni per i suoi parenti, G. Lutz, <strong>in</strong> DBI, vol. 16,<br />

Roma 1973, pp. 137-141; Tellechea Idígoras, El Ocaso.<br />

30 Dall’aprile 1592 al novembre 1595 fu ambasciatore di Venezia presso la corte spagnola<br />

Francesco Vendram<strong>in</strong>. Appartenente ad una nobile famiglia veneziana che nel 1528 aveva<br />

costituito una signoria familiare a Latisana, alla foce del T<strong>agli</strong>amento, territorio di cui<br />

era venuto <strong>in</strong> possesso per compravendita, Francesco fu anche ambasciatore <strong>in</strong> Savoia nel<br />

1586 e 1589 e <strong>in</strong> Germania dal 1596 al 1599. Nel 1600 fu ambasciatore presso la corte<br />

francese e dal 1601 a Roma, <strong>in</strong>carico che lasciò nel 1604 quando venne eletto patriarca<br />

di Venezia al posto di Matteo Zane, Dispacci, Indice, pp. 59-60, 101-102, 225-226, 264-<br />

265, 289; Cozzi, Knapton, Scarabello, La repubblica, p. 21; Cozzi, Venezia, pp. 61-<br />

62, 79, 92, 99.<br />

31 Maria Ana de Padilla Acuña y Manrique moglie di Cristobal Sandoval y Rojas duca<br />

di Uceda, primogenito del duca di Lerma, consigliere di Filippo III, Diccionario, vol. II,<br />

p.1323; Pérez Bustamante, La España, ad <strong>in</strong>dicem.<br />

32 Il riferimento è a Enrico III di Navarra (1553-1610), poi re di Francia col nome di Enrico<br />

IV. Figlio di Anto<strong>in</strong>e de Bourbon e di Jeanne d’Albret, dai quali ereditò la simpatia per<br />

il calv<strong>in</strong>ismo. Nel 1588 fu nom<strong>in</strong>ato reggente di Navarra e del Béarn. Nel 1569, dopo la<br />

sconfitta di Jarnac, divenne capo del partito protestante ed assunse il comando degli eserciti<br />

ugonotti guidati da Coligny. Nel 1572, alla morte della madre, divenne re di Navarra e<br />

sposò Margherita di Valois, terza figlia di Cater<strong>in</strong>a de Medici, sorella del re di Francia Carlo<br />

IX, dalla quale non ebbe figli. Il 2 agosto 1589 succedette ad Enrico III sul trono di Francia.<br />

Il 25 luglio 1593 ritornò alla religione cattolica ed il 27 febbraio 1594 fu consacrato<br />

re di Francia. Nel dicembre 1600, dopo aver fatto sciogliere il primo matrimonio (1599),<br />

sposò Maria de Medici, che gli diede sei figli. Ebbe, <strong>in</strong>oltre, undici figli illegittimi. Morì a<br />

Parigi il 14 maggio 1610, assass<strong>in</strong>ato da un frate cattolico di nome Ravaillac.<br />

33 Ottavio Affaitati marchese di Grumello e conte di Romanengo, di orig<strong>in</strong>i cremonesi, fu<br />

capitano al servizio di Filippo II per il quale combattè nelle guerre di Portogallo. Nel 1589<br />

fu <strong>in</strong>caricato dal governo toscano di comunicare alla monarchia spagnola il matrimonio di<br />

Ferd<strong>in</strong>ando I con Crist<strong>in</strong>a di Lorena, Del Piazzo, Gli <strong>ambasciatori</strong>, p. 110; ESNI, vol. I,<br />

p. 321; Candida Gonzaga, Memorie, vol. IV, pp. 15, 18.

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