Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

53. A Francesco Medici 411
e poi ministro plenipotenziario della corte di Vienna alla dieta di Ratisbona. Sposò Maria
del marchese Asdrubale Mattei di Roma, già vedova del marchese Giampaolo Pepoli e del
conte Ruini, Litta, Famiglie, vol. III, tav. XV.
8 Leopoldo V Asburgo (1586-1633) arciduca d’Austria, conte del Tirolo, figlio di Carlo arciduca
d’Austria e di Marianna di Baviera e, dunque, fratello dell’imperatore Ferdinando II.
Dal 1619 al 1632 fu governatore del Tirolo. Nel 1598 venne nominato vescovo di Passau
ma, abbandonata la vita religiosa, sposò nel 1626 Claudia de Medici, sorella di Cosimo II
granduca di Toscana, già vedova di Federico Ubaldo della Rovere duca di Urbino (morto
nel 1623). Claudia nel 1628 diede alla luce Ferdinando Carlo che nel 1646 sposò Anna de
Medici (1616-1676), figlia di Cosimo II, Evans, Felix, ad indicem; ADB, vol. 18, pp. 398-
402; Neue Deutsche, vol. 14, pp. 290-293; Litta, Famiglie, vol. III, tav. XV.
9 Ferrante (Fernando) Brancia duca di Belvedere, nobile di seggio e cavaliere dell’ordine di
Alcatrava. Di origini napoletane, divenne consigliere del sacro regio consiglio nel 1612. Fu
avvocato del granduca di Toscana. Nel 1625 fu nominato reggente del consiglio d’Italia,
nel 1629 e nel 1635 reggente del collaterale, carica che mantenne fino al 1645, anno della
morte, Candida Gonzaga, Memorie, vol. I, p. 141; VI, p. 63; Gottardi, Corrispondenze,
vol. VII, p. 497; Comparato, Uffici, ad indicem.
10 Ottavio Cappelli fu provveditore della dogana e della fabbrica di Livorno dal 1622 al 1637.
Secondo il Vivoli, il Cappelli durante quegli anni fece eseguire con molto zelo il provvedimento
emanato dal granduca Cosimo II che vietava agli ebrei di Livorno di dimorare nelle
strade dei cristiani, Pera, Curiosità, p. 55; Vivoli, Annali, vol. 4, pp. 145, 262, 461.
11 Mencía de Zuñiga y Requesens contessa di Benavente, moglie in seconde nozze di Juan
Alfonso Pimentel de Herrera morto nel 1621, Diccionario, vol. I, p. 402; Barrios, El consejo,
pp. 347-348.