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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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18. A Silvio Piccolom<strong>in</strong>i 163<br />

quisca ciò che proporrà egli. Et perché fermandosi loro eccellenze nel porto,<br />

et complendo il signor don Antonio con esso loro ne’modi che di sopra, noi<br />

vogliamo presentare all’eccellenze loro anche uno studiolo d’ebano commesso<br />

d’oro et un quadro di pittura con l’ornamento d’argento gioiellato,<br />

quando il signor don Antonio verrà per havere udienza da loro eccellenze,<br />

all’hora lo studiolo et il quadro si facc<strong>in</strong>o portare su la nostra galera, ma<br />

quando andate voi solo a trovare l’eccellenze loro / c. 373v / non si porti già,<br />

perché andandosene loro adirittura, non si ha a usare altra dimostratione,<br />

come si è detto, che del r<strong>in</strong>frescamento mangiativo.<br />

Nel caso nel quale doppo il complimento del signor don Antonio si ha<br />

da donare loro et lo studiolo et il quadro, se vi sia giunto il cavalier Guidi<br />

sudetto, che lo farete cercare, vogliamo che presenti lui queste due cose: lo<br />

studiolo al signor vice re per parte nostra et il quadro di pittura alla signora<br />

vice reg<strong>in</strong>a per parte di madama la gran duchessa nostra; ma se il cavalier<br />

Guidi non vi fusse arrivato, vogliamo che presentiate voi di nostra commessione<br />

et lo studiolo et il quadro ne’ modi detti, scusando la piccolezza del<br />

dono et con il saper noi che cose grandi et di gran valore ne avanzan loro, et<br />

che la grandezza dell’animo et della prontezza nostra verso ogni loro gratifi<br />

catione et servitio ricompensa la bassezza del presente.<br />

Et nel caso che si doneranno lo studiolo et il quadro, non si ha perciò a<br />

lasciare di dare ancora il donativo da mangiare.<br />

Ma nel caso che se ne vad<strong>in</strong>o a di lungo al lor viaggio senza fermarsi nel<br />

porto et senza che il signor don Antonio le vegga et complisca con esso loro,<br />

siavi <strong>in</strong> mente che non si ha a dare lor altro che le cose mangiative, et che<br />

perciò lo studiolo et il quadro non si port<strong>in</strong>o con esso voi se non quando<br />

condurrete il signor don Antonio a fare il complimento et l’ambasciata.<br />

Di che tenore habbia a essere l’ambasciata del signor / c. 374r / don Antonio<br />

si è detto all’eccellenza sua.<br />

Quanto allo smontare <strong>in</strong> terra ci è assicuratamente affermato che non<br />

smonteranno.<br />

Il signor don Antonio con un unico complimento si ha anche a licentiare<br />

dall’eccellenze loro, con tutto ciò né sua eccellenza doppo che sarà ritornata<br />

<strong>in</strong> terra, né voi, né nessuno degl’altri signori et gentilhom<strong>in</strong>i che saranno<br />

seco, non vi partirete da Livorno per ritornarvene qua se non doppo che le<br />

galere con li signori vice re et vice reg<strong>in</strong>a haveranno fatto vela per la loro<br />

partenza; et Dio v’accompagni. Di Pisa, a’ XX di febbraio 1602 a .<br />

a Sottol<strong>in</strong>eato nel testo.

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