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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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288<br />

<strong>Istruzioni</strong> <strong>agli</strong> <strong>ambasciatori</strong> e <strong><strong>in</strong>viati</strong> <strong>medicei</strong> (1587-1648)<br />

stri vassalli et habitatori del nostro porto come per la proprie riputazione,<br />

ci siamo risoluti di mandar voi a posta a parlare al signor duca d’Ossuna, /<br />

c. 268r / per il quale vi diamo lettera, acciò che <strong>in</strong> voce gli rappresentiate<br />

con la maggiore effi cacia che saprete che da questa azzione è per risoltare<br />

notabilissimo detrimento al nostro porto di Livorno et al commercio de’nostri<br />

mercanti, et conseguentemente a tutti li nostri stati, poiché vedendo<br />

i mercanti che alle nostre bandiere et a’ nostri passaporti non è portato<br />

rispetto nei regni di sua maestà cattolica et che non possono traffi care liberamente<br />

come hanno fatto fi no a hora ne’ porti di Barberia, abbandoneranno<br />

li nostri stati et andranno ad habitare <strong>in</strong> altri paesi. Et che però il duca si è<br />

mostrato sempre amorevolissimo nostro, consideri questi <strong>in</strong>convenienti così<br />

grandi et si contenti di far liberare i detti vasselli <strong>in</strong>sieme con gl’huom<strong>in</strong>i<br />

et con le mercanzie, et non voglia prestar fede alle vane imputazioni di<br />

V<strong>in</strong>ciguerra, il quale non si è mosso per altro che per <strong>in</strong>teressi particolari<br />

et perché il signor duca facesse quello che ha fatto lui, che ultimamente /<br />

c. 268v / prese un vassello carico di mercanzie di mercanti nostri livorn<strong>in</strong>i<br />

sotto il pretesto che il padrone di esso fusse franzese, ai quali sia prohibito<br />

l’andare a traffi care nel paese de’ turchi. Ma havendo noi spedito subito un<br />

nostro segretario alla corte di Francia, lor maestà cristianissime, conosciute<br />

le nostre ragioni et la vanità di V<strong>in</strong>ciguerra hanno comandato che tutto sia<br />

restituito. Et noi vi facciamo dar copia delle patenti et lettere scritte da sua<br />

maestà sopra questo fatto, acciò possiate valervi anco di quest’esempio con<br />

il signor duca d’Ossuna.<br />

Perché quanto all’imputazione data alli detti vasselli che portassero più<br />

bandiere, possono ben sapere che lo fanno quasi tutti quelli che navigano,<br />

cioè i corsari per <strong>in</strong>gannare, et i mercanti per salvar se stessi e le lor mercanzie,<br />

et era facil cosa a conoscere che questi vasselli livorn<strong>in</strong>i non erano<br />

di tal qualità che potess<strong>in</strong>o andar corseggiando, ma havevano bandiere di<br />

pr<strong>in</strong>cipi cristiani et amici, acciò col rispetto di esse non fusse dato loro impedimento<br />

a .<br />

Ricordate al signor duca che il publico commerzio debbe esser conservato<br />

<strong>in</strong>violabilmente <strong>in</strong> ogni luogo perché è benefi zio universale, potendo<br />

egli sapere che giornalmente capitano vasselli et mercanzie di turchi anche<br />

alli porti d’Ancona et di Civitavecchia, et sa ancora il traffi co che si fa tra<br />

Scio et Mess<strong>in</strong>a, onde l’impedirlo sarebbe una dannosissima <strong>in</strong>troduzione.<br />

Et perché nelle mercanzie ritenute che venivano a Livorno hanno anche<br />

<strong>in</strong>teresse mercanti / c. 269r / turchi, si può credere che non vorranno per-<br />

a «perché … impedimento» aggiunto nel marg<strong>in</strong>e s<strong>in</strong>istro con segno di richiamo.

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