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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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XXXVI <strong>Istruzioni</strong> <strong>agli</strong> <strong>ambasciatori</strong> e <strong><strong>in</strong>viati</strong> <strong>medicei</strong> (1587-1648)<br />

Questa istruzione, di cui ho già sottol<strong>in</strong>eato l’<strong>in</strong>teresse, anche per il modo<br />

come <strong>in</strong> essa risuona la diretta voce ed esperienza di Ferd<strong>in</strong>ando, ci porta<br />

direttamente alla missione di portata generale alla quale questo granduca<br />

amava mostrarsi dedito: operare per la «conservazione della quiete e della<br />

libertà» dell’Italia; un ruolo che gli venne riconosciuto anche d<strong>agli</strong> osservatori<br />

politici dell’epoca, e fu poi enfatizzato dai suoi biografi 80 . Sono frequentissime<br />

nelle istruzioni le enunciazioni, di portata più o meno generale, che<br />

vanno <strong>in</strong> questo senso. Come <strong>in</strong> quella relativa alla missione di Giovan<br />

Francesco Guidi a Milano (giugno 1603) per protestare presso il governatore,<br />

conte di Fuentes, contro la condotta del governatore spagnolo di Pontremoli,<br />

accusato di fomentare disord<strong>in</strong>i <strong>in</strong> Lunigiana, zona di conf<strong>in</strong>e tra più stati<br />

contraddist<strong>in</strong>ta da una complicata e frammentata situazione geopolitica, e<br />

favorire la ribellione delle popolazioni nei feudi locali accomandati al granduca.<br />

In tutta l’istruzione si cerca di sottol<strong>in</strong>eare come gli sforzi del granduca<br />

nella regione rispondano a <strong>in</strong>tenti non di tornaconto personale, ma di conservazione<br />

degli equilibri, mediazione e pacificazione tra le parti, come avvenuto<br />

<strong>in</strong> occasione dei recenti movimenti militari nello stesso territorio tra<br />

duca di Modena e repubblica di Lucca 81 . «Et … <strong>in</strong> somma» – conclude l’istruzione<br />

– noi siamo amatori della pace, et tanto più <strong>in</strong> vic<strong>in</strong>ato et <strong>in</strong> Italia,<br />

et … non habbiamo né voglia né bisogno della guerra» 82 .<br />

Siamo, con questa istruzione del 1603, <strong>in</strong> una fase che già vede <strong>in</strong> atto il<br />

non facile processo di riavvic<strong>in</strong>amento di Ferd<strong>in</strong>ando I alla <strong>Spagna</strong>, una<br />

romana tra la f<strong>in</strong>e del C<strong>in</strong>quecento e i primi decenni del Seicento, ma anche più <strong>in</strong> generale<br />

sulla politica spagnola <strong>in</strong> rapporto <strong>agli</strong> stati della penisola, si veda l’ampio quadro che<br />

scaturisce dalle istruzioni di Filippo III di <strong>Spagna</strong> ai suoi <strong>ambasciatori</strong> a Roma, ora pubblicate<br />

nel volume S. GIORDANO (a cura di), <strong>Istruzioni</strong> di Filippo III ai suoi <strong>ambasciatori</strong> a Roma.<br />

1598-1621, uscito anch’esso nell’ambito del progetto su “Politica, fazioni, istituzioni<br />

nell’«Italia spagnola» dall’<strong>in</strong>coronazione di Carlo V alla pace di Westfalia”, coord<strong>in</strong>ato da<br />

E. FASANO GUARINI (cfr. <strong>in</strong> particolare l’Introduzione di Silvano Giordano, pp. XXXVII-<br />

CIII, che ricostruisce, oltre alla struttura, organizzazione e compiti dell’ambasciata spagnola<br />

a Roma, anche le biografie degli <strong>ambasciatori</strong>, fra cui il duca di Sessa; ivi, pp. LIX-LXI).<br />

80 E. FASANO GUARINI, Ferd<strong>in</strong>ando I … cit., p. 266.<br />

81 Istruzione n. 21, <strong>in</strong>fra, pp. 174-178. Ferd<strong>in</strong>ando nega con forza di avere avuto un ruolo<br />

di parte <strong>in</strong> causa <strong>in</strong> queste contrasti tra Modena e Lucca, <strong>in</strong> favore della prima, ma anzi di<br />

essersi prodigato <strong>in</strong> maniera equidistante per conv<strong>in</strong>cere gli stati rivali «che queste mosse<br />

di armi non servono … ad altro che a distruggere i popoli, che sono poveri per l’ord<strong>in</strong>ario»<br />

(ivi, p. 178).<br />

82 Ibidem, Sulla volontà del granduca di Toscana di operare per una politica di pace, tra i<br />

molti esempi cfr. l’Istruzione n. 12, a Lodovico Covo, <strong>in</strong>viato a Milano e a Genova, del<br />

giugno 1600 (<strong>in</strong>fra, p. 112).

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