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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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<strong>Istruzioni</strong> <strong>agli</strong> <strong>ambasciatori</strong> e <strong><strong>in</strong>viati</strong> <strong>medicei</strong> (1587-1648)<br />

so il collegio fiorent<strong>in</strong>o dei Gesuiti. Addottoratosi nel 1588 a Pisa <strong>in</strong> utroque iure, com<strong>in</strong>ciò<br />

la sua carriera politica grazie all’aiuto dello zio Francesco Barber<strong>in</strong>i, primo prelato che la<br />

famiglia potè vantare. Papa Clemente VIII lo nom<strong>in</strong>ò governatore di Fano e successivamente<br />

gli assegnò altri <strong>in</strong>carichi che lo portarono spesso lontano dalla curia romana per lunghi<br />

periodi. Nel 1600 alla morte dello zio Francesco ereditò un <strong>in</strong>gente patrimonio e ciò favorì<br />

la sua carriera che lo vide impegnato <strong>in</strong> importanti <strong>in</strong>carichi presso la corte francese. Nel<br />

1604 divenne arcivescovo di Nazaret e poco dopo fu nom<strong>in</strong>ato nunzio ord<strong>in</strong>ario a Parigi.<br />

Nel 1606 fu promosso al card<strong>in</strong>alato e nel 1614 divenne vescovo. Nell’agosto del 1623 salì<br />

al soglio pontificio, G. Lutz, Eciclopedia dei Papi, vol. III, pp. 298-321.<br />

7 Germanico Ercolani nacque a Bologna <strong>in</strong>torno al 1560 dal conte Agost<strong>in</strong>o e da Laura Marsili.<br />

Probabilmente entrò alla corte del granduca Francesco di Toscana attraverso un suo parente.<br />

Il granduca gli affidò qu<strong>in</strong>di alcuni <strong>in</strong>carichi diplomatici: nel 1579 lo <strong>in</strong>viò a Ferrara,<br />

nel 1581 a Bologna. Nel 1587 fu <strong>in</strong>viato <strong>in</strong> Svizzera, Milano, Parma, Lorena e Paesi Bassi<br />

per comunicare la morte del granduca Francesco. Nel 1591 diventò cavaliere dell’ord<strong>in</strong>e di<br />

S. Stefano e prese parte a varie imprese militari. Nel 1600 sposò Lucrezia Pepoli e chiese di<br />

ritirarsi a vita privata a Bologna. Nel 1611 tuttavia fu richiamato e nom<strong>in</strong>ato ambasciatore<br />

residente a Modena, dove si trattenne f<strong>in</strong>o al 1614, Del Piazzo, Gli <strong>ambasciatori</strong>, p. 139; V.<br />

Arrighi, <strong>in</strong> DBI, Roma 1993, vol. 43, pp. 77-79; Giddey, Agents, pp. 77-80.<br />

8 Ranuccio I Farnese duca di Parma e Piacenza (1569-1622), figlio di Alessandro e di Maria<br />

di Braganza. Resse il ducato per conto del padre impegnato nelle guerre di Fiandra e di<br />

Francia, alle quali egli stesso partecipò a partire dal giugno 1591. Rientrato a Piacenza nel<br />

1592, prese la guida del ducato alla morte del padre. Nel 1593 Clemente VIII lo nom<strong>in</strong>ò<br />

gonfaloniere della Chiesa. Nel 1599 sposò Margherita Aldobrand<strong>in</strong>i, nipote del papa, dalla<br />

quale ebbe tre figli: Maria, Francesco e Odoardo, suo successore. Nel 1601 tenne a battesimo<br />

la <strong>in</strong>fanta Anna, figlia di Filippo III, dal quale ricevette il Toson d’Oro. Il re gli fece<br />

anche dono di 15.000 ducati di pensione nel regno di Napoli, come già li aveva avuti suo<br />

padre, e di altri 6000 per il card<strong>in</strong>ale suo fratello, Drei, I Farnese, pp. 167-200; Nasalli<br />

Rocca, I Farnese, pp. 133-155; Tocci, Il ducato, pp. 250-264.

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