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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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<strong>Istruzioni</strong> <strong>agli</strong> <strong>ambasciatori</strong> e <strong><strong>in</strong>viati</strong> <strong>medicei</strong> (1587-1648)<br />

Sicilia. Nel 1571 e 1573 prese parte alle batt<strong>agli</strong>a di Lepanto e alla conquista di Tunisi al<br />

fianco di Giovanni d’Austria. Nel 1576 venne nom<strong>in</strong>ato capitano generale delle galere del<br />

regno di Napoli <strong>in</strong> sostituzione del marchese di Santa Croce chiamato a comandare la flotta<br />

<strong>in</strong> <strong>Spagna</strong>. Tornato <strong>in</strong> <strong>Spagna</strong> alla f<strong>in</strong>e degli anni Settanta del C<strong>in</strong>quecento, divenne vicerè<br />

e capitano generale di regno di Navarra nel 1598. Fu membro del consiglio di guerra di<br />

Filippo II e suo maggiordomo maggiore. Morì <strong>in</strong>torno ai primi anni del Seicento, G. Scichilone,<br />

<strong>in</strong> DBI, vol. 19, Roma 1976, pp. 792-796.<br />

6 Ferd<strong>in</strong>ando I de Medici (1549-1609), qu<strong>in</strong>togenito maschio di Cosimo I e di Eleonora di<br />

Toledo, figlia di don Pedro, vicerè di Napoli. Nel 1563 fu nom<strong>in</strong>ato card<strong>in</strong>ale. Nel 1569<br />

si trasferì a Roma. L’elezione a papa di Ugo Buoncompagni (Gregorio XIII) nel 1572 fu<br />

il risultato del prestigio raggiunto da Ferd<strong>in</strong>ando nel collegio card<strong>in</strong>alizio e della rete di<br />

alleanze che egli seppe <strong>in</strong>tessere <strong>in</strong> quegli anni. Diventò granduca alla morte del fratello<br />

Francesco nel 1587 e nel 1589, r<strong>in</strong>unciato il cappello card<strong>in</strong>alizio, sposò Crist<strong>in</strong>a figlia di<br />

Carlo duca di Lorena, dalla quale ebbe nove figli, di cui otto gli sopravvissero, E. Fasano<br />

Guar<strong>in</strong>i, <strong>in</strong> DBI, vol. 46, Roma 1996, pp. 258-278.<br />

7 Juan de Idiaquez (1540-1614), cavaliere dell’ord<strong>in</strong>e di Santiago, commendatore maggiore<br />

di León. Fu ambasciatore di <strong>Spagna</strong> a Genova nel 1573 e a Venezia nel 1578. Dal 1579 al<br />

1587 fu segretario di stato di Filippo II. Nel 1579 fu nom<strong>in</strong>ato membro del consiglio di<br />

guerra e nel 1594 del consiglio di stato. Nel 1586 Filippo II lo nom<strong>in</strong>ò uno dei tre consiglieri<br />

che avrebbero dovuto vigilare e consigliare il figlio alla sua morte. Nel 1594 fu nom<strong>in</strong>ato<br />

cavaliere maggiore della reg<strong>in</strong>a Margherita. Nel 1595 gli venne affidata la segreteria<br />

del regno di Napoli. Fu m<strong>in</strong>istro degli affari esteri della corona spagnola dal 1587 al 1613,<br />

presidente del consiglio degli ord<strong>in</strong>i nel 1599. Nel 1563 sposò Mencia Manrique de Butrón<br />

e Múgica che però morì due anni dopo le nozze, Feros, K<strong>in</strong>gship, pp. 60-61; Diccionario,<br />

vol. II, p. 11; Escudero, Los secretarios, vol. III, p. 705; Barrios, El consejo, p. 334.<br />

8 Ambrogio Sp<strong>in</strong>ola (1569-1630) marchese di Sesto e di Los Balbases dal 1621, membro<br />

della grande famiglia di banchieri genovesi che si imparentarono con la nobiltà spagnola.<br />

Figlio di Filippo e di Polissena Grimaldi, fu grande di <strong>Spagna</strong>, cavaliere dell’ord<strong>in</strong>e del<br />

Toson d’Oro e dell’ord<strong>in</strong>e dei cavalieri di Santiago, membro del consiglio di stato di Filippo<br />

IV. Nel 1599 sposò Giovanna Bassadonna che gli portò <strong>in</strong> dote 500.000 scudi. Nel<br />

1602 offrì a Filippo III 6000 uom<strong>in</strong>i per compiere una spedizione militare nelle Fiandre e<br />

nel 1604 riuscì a conquistare per gli arciduchi Alberto e Isabella la città di Ostenda. Come<br />

premio dell’impresa venne nom<strong>in</strong>ato comandante dell’armata di <strong>Spagna</strong> nelle Fiandre,<br />

carica che ricoprì per più di vent’anni. Nel 1620 concluse con successo l’azione militare<br />

contro il Palat<strong>in</strong>ato occupando la città di Oppenheim. Nel 1629 fu nom<strong>in</strong>ato governatore<br />

di Milano. Nel 1630 guidò il lungo e difficile assedio di Casale e avviò le prime trattative<br />

di pace che però non riuscì a concludere per <strong>in</strong>tervento del conte-duca Olivares che gli<br />

fu sempre avverso, considerandolo una creatura del duca di Lerma. Ammalatosi sul campo<br />

di batt<strong>agli</strong>a del Monferrato, morì il 25 settembre 1630 a Castelnuovo Scrivia, pochi mesi<br />

dopo aver ceduto il governo <strong>in</strong>ter<strong>in</strong>almente al consiglio segreto, Elliott, Il miraggio, pp.<br />

63, 413-429, 478-479; Feros, K<strong>in</strong>gship, pp. 164, 193; Diccionario, vol. II, pp. 1206-1208;<br />

Barrios, El consejo, p. 362.

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