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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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77. A Lorenzo Capponi 571<br />

1642 al 1652 residente di Ferd<strong>in</strong>ando II a Venezia al posto di Francesco R<strong>in</strong>ucc<strong>in</strong>i. Qui<br />

si occupò di organizzare quella lega contro Urbano VIII che si stipulò proprio a Venezia<br />

tra la Serenissima, il duca di Modena e il granduca di Toscana, Marrara, Priori, p. 132;<br />

Guarnieri, L’Ord<strong>in</strong>e, vol. IV, p. 230; Galleria, vol. II, p. 331; Del Piazzo, Gli <strong>ambasciatori</strong>,<br />

p. 178.<br />

6 Cosimo di Neri di Luca Del Sera apparteneva ad una nobile famiglia fiorent<strong>in</strong>a molto legata<br />

ai Medici. Fu depositario generale del granduca Ferd<strong>in</strong>ando II e dal 1631 membro del<br />

senato dei quarantotto. Probabilmente è lo stesso Cosimo Del Sera che fu agente granducale<br />

a Napoli dal 1620 al 1626. Suo figlio Paolo tra gli anni Trenta e Quaranta del Seicento si<br />

stabilì a Venezia, dove si dedicò alla mercatura e al collezionismo d’arte, <strong>in</strong>trattenendo una<br />

fitta corrispondenza con il card<strong>in</strong>ale Leopoldo de Medici. Nel 1672 fu anch’egli nom<strong>in</strong>ato<br />

senatore dei quarantotto dal granduca Cosimo III, Del Piazzo, Gli <strong>ambasciatori</strong>, p. 163;<br />

W. Pr<strong>in</strong>z, <strong>in</strong> DBI, vol. 38, Roma 1990, pp. 289-292; ESNI, vol. VI, p. 244.<br />

7 Francesco Maria II Della Rovere abdicò nel 1621 a favore del figlio Federico Ubaldo marito<br />

di Claudia de Medici, sorella di Cosimo II granduca di Toscana, ma il figlio morì nel<br />

1623. Egli allora riconobbe i diritti feudali della santa sede sullo stato. Nel novembre 1624<br />

chiese un governatorato e si ritirò a Casteldurante, dove morì nell’aprile del 1631. Un mese<br />

dopo Urbano VIII proclamò l’annessione del ducato allo stato pontificio.<br />

8 Alessandro Pallavic<strong>in</strong>o, genovese, figlio di Tommaso e di Girolama di Nicola Doria. Fondatore<br />

del ramo napoletano dei Pallavic<strong>in</strong>o duchi di Castro. Nato nel 1594, fu ascritto al<br />

libro d’oro della repubblica di Genova nel 1614. Papa Gregorio XV nel 1621 lo nom<strong>in</strong>ò<br />

generale delle galere pontificie. Sposò Alv<strong>in</strong>a Frezza, già vedova di Fabio Frezza duca di Castro,<br />

la quale gli portò <strong>in</strong> dote il ducato di Castro <strong>in</strong> terra d’Otranto. Ebbe sei figli, di cui<br />

tre maschi: il primogenito Carlo che ereditò il titolo di duca di Castro e divenne capitano<br />

della guardia del vicerè di Napoli (1668); Tommaso che fu maestro di campo al servizio<br />

dell’esercito spagnolo <strong>in</strong> Italia, <strong>Spagna</strong>, Francia e Nuovo Mondo, divenendo poi gentiluomo<br />

di camera del re di <strong>Spagna</strong> e cavaliere dell’ord<strong>in</strong>e di Alcantara; Giuseppe che fu monaco<br />

benedett<strong>in</strong>o, Litta, Famiglie, vol. IV, tav. XI.<br />

9 Tommaso di Damiano Pallavic<strong>in</strong>o, genovese, fu uno dei nobili di Portico Vecchio, detti<br />

di S. Luca, che nelle contestazioni coi nobili di Portico Nuovo, detti di S. Pietro, si ritirarono<br />

nella città imperiale di F<strong>in</strong>ale. Ritornò <strong>in</strong> patria dopo il trattato di Casale nel 1576.<br />

Sposò Girolama di Nicola Doria, dalla quale ebbe tre figli. Morì nel 1622, Litta, Famiglie,<br />

vol. IV, tav. XI.

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