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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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XXX <strong>Istruzioni</strong> <strong>agli</strong> <strong>ambasciatori</strong> e <strong><strong>in</strong>viati</strong> <strong>medicei</strong> (1587-1648)<br />

andamento progressivo nei successori del primo granduca di Toscana, è la<br />

massiccia immissione nei ranghi del ceto diplomatico mediceo, accanto ai<br />

rappresentanti del tradizionale patriziato fiorent<strong>in</strong>o, ormai <strong>in</strong> trasformazione<br />

secondo i canoni del contemporaneo modello di nobiltà italiano ed<br />

europeo, di molti esponenti di famiglie della nobiltà territoriale toscana, o<br />

anche italiana, i cui membri alternavano spesso l’esercizio dell’attività<br />

militare con quella diplomatica, con prevalenza dell’ una o dell’altra a<br />

seconda dei casi 63 .<br />

Inoltre, si <strong>in</strong>tensifica anche l’utilizzazione, per missioni straord<strong>in</strong>arie di<br />

alta rappresentanza, di membri della famiglia granducale (pr<strong>in</strong>cipi del sangue)<br />

o di Medici appartenenti ad altri rami, talvolta anche ormai lontani,<br />

della numerosa prosapia 64 .<br />

Accanto a questi, non mancano però neanche esponenti di alcune di<br />

quelle famiglie di orig<strong>in</strong>i non fiorent<strong>in</strong>e che avevano fatto dell’impiego<br />

come segretari di corte la carta v<strong>in</strong>cente della loro ascesa, come i Guidi e i<br />

Montemagni.<br />

Presenti, anche se tutto sommato <strong>in</strong> ranghi ridotti, anche <strong><strong>in</strong>viati</strong> diplomatici<br />

legati <strong>in</strong> vario modo al mondo ecclesiastico, sia secolare che regolare.<br />

Una tipologia di diplomatico che trovava, sia pure con limitazioni, impiego<br />

per vari motivi nelle corti della prima metà del Seicento, ma sulla quale si<br />

63 Si vedano, sotto Ferd<strong>in</strong>ando I, le missioni affidate ad Alessandro Beccheria, Orazio del<br />

Monte, Ludovico Covo, Rodrigo Alidosi de Mendoza, per non parlare di Paolo Giordano<br />

Ors<strong>in</strong>i, della casata strettamente imparentata con la famiglia granducale, Silvio Piccolom<strong>in</strong>i,<br />

Alfonso Montecuccoli, Giulio Riario, Francesco Malasp<strong>in</strong>a; con Ferd<strong>in</strong>ando II, le istruzioni a<br />

Francesco Coppoli, Costanzo Bell<strong>in</strong>c<strong>in</strong>i, Ferd<strong>in</strong>ando Cospi, Giovan Battista Gori Pannil<strong>in</strong>i.<br />

In considerazione anche di questa ambivalenza di impiego militare e diplomatico, sono state<br />

<strong>in</strong>serite <strong>in</strong> questa pubblicazione anche alcune istruzioni di carattere, più che diplomatico,<br />

militare, dest<strong>in</strong>ate ai comandanti delle truppe più volte <strong>in</strong>viate dalla Toscana <strong>in</strong> soccorso dello<br />

Stato di Milano, <strong>in</strong> base alle convenzioni legate all’<strong>in</strong>feudazione dello stato di Siena (cfr.<br />

<strong>Istruzioni</strong> nn. 48, 49, 58, 59, 60, rispettivamente a Annibale Filangeri, Cosimo Riccardi,<br />

Pietro Grifoni, Camillo Augusto del Monte; <strong>in</strong>fra, pp. 370-377, 428-436).<br />

64 Si pensi, per i primi, <strong>in</strong> particolare a Giovanni dei Medici, figlio naturale di Cosimo I e<br />

fratello prediletto di Ferd<strong>in</strong>ando I (si veda a questo proposito, l’Istruzione n. 6, <strong>in</strong>fra, pp.<br />

61-70, nel cui prologo il granduca afferma di aver scelto il fratello per quella importante<br />

missione straord<strong>in</strong>aria presso il re di <strong>Spagna</strong>, <strong>in</strong> quanto lo considera «un altro se stesso»<br />

(ivi, p. 61); ma anche ad Antonio di Francesco I e Bianca Cappello, utilizzato ripetutamente<br />

per missioni straord<strong>in</strong>arie presso i regnanti spagnoli e i viceré di Napoli, e, più<br />

tardi, a Pietro di Pietro dei Medici; per i secondi, Giuliano di Raffaele, Giulio, Ottaviano,<br />

Averardo, Francesco, tutti <strong>in</strong> possesso del cognome Medici, dal ramo di Ottaviano, ai marchesi<br />

di Castell<strong>in</strong>a, ad altri più lontani rami. In particolare, su don Antonio dei Medici,<br />

cfr. ora F. LUTI, Don Antonio de’ Medici e i suoi tempi, Firenze, Olschki, 2006.

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