Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei (1587-1648)
che si sarebbe g pagato tutto prontamente, ma che quanto alle galeazze, non
essendo opportune, non voleva far questa spesa inutilmente.
Rispose sua eminenza che havendo l’altezza serenissima rimessa questa negotiatione
al signor generale da Verrazzano 22 et agl’altri ministri di Livorno,
haverebbe fatto trattar con loro et avvisato al medesimo padre quello che ne
havesse ritratto, perché havesse potuto parteciparlo al signor viceré. Et poi
con altra de’ 7 de novembre scrisse di nuovo alla paternità sua che, havendo
già cominciato a negoziare per sua maestà conforme al sentimento di sua eccellenza
in ordine all’obbligationi che / c. 541v / gli correvano di impiegarsi
in tutte quelle cose che potesse credere consentanee al servizio della sua corona,
mentre stava trattando questo interesse si erano mossi li signori veneziani
a fare in primo luogo vivissime instanze all’altezza serenissima che volesse sospendere
la suddetta riforma, et in ultimo che quando pure fusse risoluta che
seguisse si contentasse di concederle a loro in vendita, adducendo tutte quelle
ragioni per le quali pretendevano di dover essere a tutti gl’altrui bisogni preferiti.
Et considerando però sua altezza quelle convenienze che obbligavano a
porger la mano alla loro causa, stimata anche commune h , haveva / c. 542r / in
ordine al compiacerneli acconsentito che se ne trattasse con questo loro signor
residente in Fiorenza 23 , dispiacendo all’eminenza sua che si fosse interposto
tale intoppo, ma persuadendosi insieme che il signor viceré, pieno di pietà et
di religione, sarebbe rimasto appagato di veder in sua altezza sensi non differenti,
i quali non haveva potuto sua eminenza non secondare, ma se si fusse
trattato di far questa vendita a qualsivoglia altro non haverebbe tralasciato di
far la sua parte per servir a sua maestà dove li fusse stato permesso i .
Tutto questo fu il contenuto della lettera scritta dall’eminenza sua al padre
Arsenio in data delli 7 novembre suddetto, et con tutto ciò per quanto
rispose il medesimo padre non mostrava di aquietarsi il signor viceré che
le galere passassero in altre mani che in quelle dei ministri di sua maestà
cattolica, se ben poi mutò sentimento et si dichiarò di non dissentire che si
vendessero a quella serenissima repubblica.
Intanto, vedendosi che questo negozio si andava protraendo con qualche
discrepanza intorno ai prezzi et ad altri particolari et risolvendosi sua altezza
che si terminasse speditamente, ordinò con sua lettera de’ 17 di novembre
al signor generale da Verrazzano che se per tutto il corrente mese non si
g «si sarebbe» aggiunto in interlinea superiore, in luogo di «haverebbe» cancellato.
h Segue «et prevedendo le loro vive doglienze quando fossero rimasti esclusi» cancellato.
i «dove … permesso» aggiunto in margine sinistro, in luogo di «come richiedevano i titoli
del suo ministero et delle sue obbligazioni» cancellato.