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Istruzioni agli ambasciatori e inviati medicei in Spagna e nell'“Italia ...

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<strong>Istruzioni</strong> <strong>agli</strong> <strong>ambasciatori</strong> e <strong><strong>in</strong>viati</strong> <strong>medicei</strong> (1587-1648)<br />

ducato di Urb<strong>in</strong>o. Nel 1631 fu nom<strong>in</strong>ato nunzio straord<strong>in</strong>ario presso Filippo IV di <strong>Spagna</strong><br />

perché realizzasse una lega difensiva tra gli Asburgo e Luigi XIII di Francia contro il re di<br />

Svezia, i cui successi contro gli imperiali preoccupavano molto il papa. Le trattative fallirono<br />

ed egli rimase a Madrid come nunzio permanente f<strong>in</strong>o al 1639, anno della sua morte.<br />

Durante la permanenza presso la corte spagnola cercò di mantenere la posizione di neutralità<br />

assunta dal pontefice nella guerra tra Francia e <strong>Spagna</strong> e ciò gli attirò <strong>in</strong> più occasioni<br />

le ire della monarchia spagnola, G. De Caro, <strong>in</strong> DBI, vol. 17, Roma 1974, pp. 646-469.<br />

8 Francesco Medici, che fu ambasciatore granducale <strong>in</strong> <strong>Spagna</strong> dal 1631 al 1637 (cfr. <strong>in</strong>fra,<br />

istruzione n. 53).<br />

9 Pedro Fajardo de Requesens y Zúñiga (1602-1647) qu<strong>in</strong>to marchese de los Velez, figlio di<br />

Pedro Fajardo, consigliere di stato di Filippo II, e della seconda moglie Mencía de Requesens<br />

y Zúñiga. Alla morte del fratello Luis, avvenuta nel 1631, ereditò il titolo di marchese de los<br />

Velez. Fu vicerè di Valencia dal 1631 al 1635 e di Aragona dal 1635 al 1638. Dal 1638 al<br />

1640 fu vicerè di Navarra. Nel 1642 fu nom<strong>in</strong>ato ambasciatore a Roma. Dal 1640 al 1641 fu<br />

vicerè di Catalogna e dal 1644 al 1647 di Sicilia. Sposò <strong>in</strong> prime nozze Ana de Rivera, figlia<br />

del duca di Alcalà vicerè di Napoli, e, <strong>in</strong> seconde nozze, María Engracia de Toledo y Portugal<br />

dei conti di Oropesa, che fu aia di Carlo II, Diccionario, vol. II, p. 1393.<br />

10 García de Toledo sesto marchese di Villafranca, duca di Fernand<strong>in</strong>a (o Ferrand<strong>in</strong>a), pr<strong>in</strong>cipe<br />

di Montálban, cavaliere dell’ord<strong>in</strong>e di Santiago, comandante dei bastimenti di León di<br />

quest’ord<strong>in</strong>e. Figlio di Pedro de Toledo, già governatore di Milano, e di Elvira de Mendoza.<br />

Iniziò la sua carriera militare molto giovane, militando nel 1606 nella flotta spagnola<br />

contro i turchi e barbareschi. Nel 1625 si dist<strong>in</strong>se nella difesa di Cadice attaccata d<strong>agli</strong><br />

<strong>in</strong>glesi. Nel 1633 fu <strong>in</strong>caricato di portare don Fernando <strong>in</strong> Italia a prendere possesso della<br />

carica di governatore di Milano. Fu qu<strong>in</strong>di nom<strong>in</strong>ato comandante generale delle galere di<br />

<strong>Spagna</strong>. Nel 1635, <strong>in</strong>iziata la guerra contro la Francia, unì le sue galere a quelle di Alvaro<br />

de Bazán per conquistare le isole di Lér<strong>in</strong>s al largo delle coste francesi. In quello stesso anno<br />

entrò nel consiglio di stato. Nel 1636 davanti alle coste genovesi fece fronte ad un attacco<br />

della flotta francese. Nel 1640, durante l’attacco della flotta francese a Terragona, riuscì a<br />

liberare la città, ma venne accusato dall’Olivares di <strong>in</strong>capacità per non essere riuscito a distruggere<br />

l’armata nemica. Fu qu<strong>in</strong>di deposto e <strong>in</strong>carcerato. Nel 1643, venuto meno il potere<br />

del conte duca, tornò al suo <strong>in</strong>carico di generale della flotta spagnola. Morì nel 1649,<br />

Diccionario, vol. II, p. 1279; Barrios, El consejo, p. 370.<br />

11 Manuel de Moura y Corte Real secondo marchese di Castel Rodrigo, primo conte di Lumiares,<br />

figlio di Cristóbal de Moura e di Margarita de Corte Real. Nel 1621 fu nom<strong>in</strong>ato<br />

grande di <strong>Spagna</strong>. Nel 1623 divenne gentiluomo di camera del re, consigliere per il Portogallo<br />

e consigliere di stato. Nel 1630 fu <strong>in</strong>viato a Roma come ambasciatore, qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong> corte<br />

imperiale. Dal 1643 al 1648 fu governatore delle Fiandre. Sposò la portoghese Leonor de<br />

Melo, figlia dei conti di Ferreyra. Morì a Madrid nel 1652 e gli successe il figlio Francisco,<br />

che a sua volta divenne consigliere di stato, Barrios, El consejo, p. 349.<br />

12 Girolamo Colonna (1604-1666), figlio di Filippo pr<strong>in</strong>cipe di Paliano, gran connestabile<br />

del regno, e di Lucrezia Tomacelli. Compì gli studi giuridici <strong>in</strong> <strong>Spagna</strong>, presso l’università<br />

di Alcalà, dove conseguì la laurea <strong>in</strong> utroque iure. Fu qu<strong>in</strong>di chiamato a corte da Filippo IV,<br />

che lo nom<strong>in</strong>ò “somiglier di cort<strong>in</strong>a”. Nel 1628 fu elevato al card<strong>in</strong>alato da papa Urbano<br />

VIII, <strong>in</strong> risposta anche alle pressioni del re di <strong>Spagna</strong>. Tornò qu<strong>in</strong>di a Roma, dove divenne<br />

arciprete della basilica lateranense. Fu membro del sant’uffizio. Nel 1632 fu nom<strong>in</strong>ato<br />

arcivescovo di Bologna. Nel 1639, alla morte del padre, ereditò tutti i feudi di famiglia

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