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Le parole rimaste - Edit

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L’intermezzo degli anni Cinquanta tra informazione e formazione<br />

i contenuti e le tecniche compositive risultano in questo periodo, per i giornali<br />

che rimangono in vita, basati sulla falsariga dei loro precursori.<br />

L’informazione, e nel contempo la formazione, usa vari canali, investendo<br />

tutte le fasce di pubblico e specializzandosi. Così, il quindicinale «Vie Giovanili»<br />

abbraccia il pubblico delle “masse giovanili operaie e studentesche italiane” 144.<br />

Con articoli politici sull’organizzazione, sull’economia, con articoli letterari,<br />

scientifici, storici, sportivi, con reportage, racconti e poesie si propone di aiutare<br />

l’organizzazione della Gioventù popolare e i suoi dirigenti nel proprio lavoro<br />

portando la chiarificazione e la giusta linea del nostro Partito tra le masse giovanili<br />

italiane e promuovendo diverse iniziative atte a interessare e invogliare i<br />

giovani ad elevarsi culturalmente e perfezionarsi professionalmente 145.<br />

Continua ad uscire «Scuola nuova», la rivista didattico-pedagogica, destinata<br />

agli insegnanti per il loro elevamento professionale 146. Pubblica documenti sulla<br />

riforma della scuola, sui programmi e piani d’insegnamento, sulle guide didattiche<br />

per lo svolgimento dei nuovi programmi. Quando nel marzo del 1947 uscì il<br />

primo numero, nella premessa si affermava l’intenzione di sfruttare le esperienze<br />

pedagogiche e le ricerche già attuate in tre decenni nell’Unione Sovietica, ma<br />

GIACOMO SCOTTI, “La stampa partigiana dell’Istria in lingua italiana” (nei Quaderni del Centro<br />

di Ricerche Storiche di Rovigno, vol. IV, Fiume, ed. Unione degli italiani dell’Istria e di Fiume,<br />

1977, pp. 157-215). L’elencazione del repertorio di giornali, periodici e bollettini istriani (“attraverso<br />

i quali il partito seguì costantemente e decisamente la sua linea di affratellamento delle<br />

forze antifasciste e democratiche mobilitandole alla lotta contro il fascismo”), pubblicati in lingua<br />

italiana durante la Lotta di liberazione, comprende ben diciassette voci: «Sloboda-Libertà»,<br />

«La Libertà», «Radio-Notizie», «Il Nostro Giornale», «Lottare», «Il Notiziario del Popolo», «<strong>Le</strong><br />

Notizie» (di Pola), «Noi Giovani», «La Donna Istriana», «Notiziario» (di Pola), «La Nostra Lotta»,<br />

«Documenti storici», «Notizie» (di Pinguente), «Il Notiziario di Parenzo», «Radio-Notizie», «La<br />

Voce del Popolo», e «Bollettino» con una tiratura di circa 300 o, al massimo, 500 copie ( Scotti<br />

nota che non esistono documenti precisi in merito, p. 168). Si incontrano nelle redazioni di<br />

questi giornali alcuni nomi dei collaboratori dei giornali del dopoguerra: Eros Sequi, Luciano<br />

Michelazzi, Dino Faragona, Erio Franchi, Andrea Casassa.<br />

144 Durante la seconda guerra mondiale esce la rivista «Noi Giovani» (dal 1° luglio 1944) che, edita<br />

a cura del Comitato regionale della Gioventù antifascista dell’Istria, fa copia con la rivista giovanile<br />

«Jedinstvo mladih» [ «L’unità dei Giovani»]. <strong>Le</strong> due riviste si distinguono per una certa<br />

autonomia: la prima viene stampata in 34 pagine e in 1 050 copie, la seconda in 47 pagine e 2 100<br />

esemplari. Pure le copertine differiscono anche se i motivi dei disegni sono gli stessi. Redattori di<br />

«Noi Giovani», che si spegne con il numero doppio 2-3, fi gurano Giorgio Sestan e Eros Sequi.<br />

(Cfr. GIACOMO SCOTTI, “La stampa partigiana dell’Istria in lingua italiana”, in Quaderni, vol. IV,<br />

Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, Fiume, Unione degli italiani dell’Istria e di Fiume, 1977,<br />

pp.194-195.) Più tardi, nel 1947, escono altri due numeri di «Noi Giovani», questa volta bilingui,<br />

che sono il preludio della nascita del giornale «Vie Giovanili» di maggior fortuna.<br />

145 LUCIANO GIURICIN, “Vie giovanili” in «Almanacco», Zagabria, Školska knjiga, 1951, p. 94.<br />

146 La rivista pedagogico-didattica «Scuola nuova», edita dalla <strong>Edit</strong> di Fiume, esce in 24 pagine, dal<br />

1947 al 1956. Ha per redattori Eros Sequi (1947-1955) e Arminio Schacherl (1955-1956). In<br />

seguito modifi ca il nome in «Scuola nostra» (Fiume, <strong>Edit</strong>) che per la redazione di Zdenka Sušanj<br />

esce periodicamente dal 1969 al 1987.<br />

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