07.06.2013 Views

Le parole rimaste - Edit

Le parole rimaste - Edit

Le parole rimaste - Edit

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Nascita e sviluppo del Gruppo nazionale italiano (1945-2008)<br />

nonché da validi intellettuali 53 e da “cominformisti” 54 – colpirono la comunità<br />

italiana, nelle sue strutture vitali. Infatti, il deterioramento dei rapporti<br />

fra Italia e Jugoslavia causato dalla crisi di Trieste dell’ottobre 1953 e le conseguenti<br />

manifestazioni di piazza anti-italiane sviluppatesi in tutte le città jugoslave,<br />

offrirono l’occasione per inasprire la politica seguita nei confronti<br />

del GNI. Nella zona B, in particolare, scoppiarono tutta una serie di violenze<br />

volte esplicitamente ad allontanare gli italiani dall’area in questione. Specie<br />

nel campo della politica scolastica, furono applicati alcuni provvedimenti<br />

che contribuirono ad alimentare sensi di colpa e complessi psicologici sia a<br />

livello individuale che collettivo, che per lungo tempo risultarono difficili da<br />

superare 55.<br />

In generale, dobbiamo anche tenere presente che l’orientamento politico<br />

del partito, delineato nel programma del PCJ del 1958, prevedeva lo “jugoslavismo<br />

integrale”, vale a dire la fusione delle culture nazionali in un’unica<br />

cultura jugoslava, sulla base di un presunto patriottismo di valore superiore<br />

alle realtà locali e che quindi portava alla negazione dei popoli e dei gruppi<br />

nazionali componenti lo stato jugoslavo 56.<br />

Così, nel corso degli anni Cinquanta numerose istituzioni scolastiche (Neresine,<br />

Ossero, Fianona, Santa Domenica, Visignano, Visinada, Fontane, Orsera,<br />

scuole elementari di Cosala e Cantrida a Fiume, Zara, Pisino, Montona,<br />

Laurana, Fasana, Sissano, Abbazia, Cherso, Lussino, Albona, Istituto economico<br />

di Fiume, ecc.) e prescolastiche italiane furono chiuse, non soltanto per<br />

l’esodo della popolazione scolastica e del corpo insegnanti, ma anche come<br />

conseguenza della prassi burocratica, introdotta dal “decreto Peruško”, di<br />

escludere dalle scuole italiane gli alunni i cui cognomi presentavano un’eti-<br />

53 Nel novembre 1951, furono espulsi i due segretari, validi intellettuali, EROS SEQUI ed ERIO FRANCHI,<br />

insieme a RENATO DEVESCOVI e GIOVANNI PELLIZZER, cit., vedi anche ORIETTA MOSCARDA OBLAK,<br />

“L’epurazione di EROS SEQUI e di ERIO FRANCHI dall’UIIF (1951)”, in «La Ricerca», n. 50, 2006,<br />

Rovigno, pp. 6-9.<br />

54 Nel giugno 1952, ancora, vengono espulsi FRANCESCO BELCI “per aver svolto attività ostile al nostro<br />

paese” e ROMANO CUMAR quale “cominformista”, vedi GIACOMO SCOTTI, “<strong>Le</strong> epurazioni...”,<br />

cit.<br />

55 Il Ministero per la cultura e l’istruzione della repubblica croata, con a capo il ministro MILOŠ<br />

Ž ANKo, un comunista fanatico, attento verso tutto quello che poteva essere critico verso l’ideologia<br />

e la politica del partito jugoslavo, nel 1952 dispose l’istituzione di specifi che commissioni con<br />

il compito di verifi care la nazionalità degli alunni nelle scuole dell’Istria e di Fiume. Il documento<br />

fu fi rmato dall’Ispettore generale di questo Ministero, ANTON PERUŠKO, divenuto noto come il<br />

“decreto Peruško”. Vedi quanto riportato da DUŠAN BILANDŽIĆ nel citato volume Hrvatska moderna<br />

povijest, p. 563 sulla politica di questo Ministero nei confronti dell’Istria.<br />

56 Vedi PETRA RAMET, Nationalism and Federalism in Jugoslavija, 1963-1983, Bloomington, 1984, pp.43-<br />

63; DANILO SEDMAK-EMIDIO SUSSI, L’assimilazione silenziosa, Trieste, 1984, p.61.<br />

57

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!