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Le parole rimaste - Edit

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Gli inizi pionieristici di una “nuova” cultura<br />

Il primo foglio a carattere regionale fu «Sloboda-Libertà», bilingue, apparso<br />

all’inizio di giugno del 1942 nel Litorale croato ma diffuso in Istria e a Fiume fra<br />

i soldati; dall’inizio del 1943 vide la luce, nella sola lingua italiana, la testata «Libertà»,<br />

destinata prevalentemente alla popolazione di Fiume. A dar vita al giornale<br />

furono Vladimir Schwalba ( Švalba), professore di liceo, croato, amico degli<br />

italiani, il bolognese Guerrino Grassi alias Augusto Ferri, ufficiale dell’esercito<br />

italiano, e Vincenzo Gigante.<br />

Il «Nostro Giornale» iniziò le pubblicazioni l’8 dicembre 1943 come emanazione<br />

del Comitato Popolare di Liberazione dell’Istria; trovò nuovo impulso a<br />

Pola in edizione quotidiana, nella temperie politica e culturale del dopoguerra<br />

fino al maggio 1948, sempre intinto nell’inchiostro della lotta resistenziale e tuttavia<br />

con un destinatario diverso: quella locale classe operaia che derivava dal<br />

movimento operaio ottocentesco e quindi da un’antica tradizione di cultura politica<br />

diffusa di tipo urbano, di civismo industriale cantieristico e liberale laico.<br />

A proposito del «Nostro Giornale» si deve osservare che è stato uno dei due<br />

quotidiani che uscivano a Pola, entrambi in italiano, durante il periodo dell’amministrazione<br />

anglo-americana (1945-47), quando ancora si dovevano decidere<br />

le sorti statali della città dell’Arena. Se «Il Nostro Giornale» era chiaramente antifascista<br />

e favorevole all’annessione della città alla Jugoslavia, il suo concorrente,<br />

«L’Arena di Pola» edito dal Comitato Nazionale di Liberazione, era altrettanto<br />

antifascista (socialista e liberale), ma su posizioni filoitaliane. Dopo il passaggio<br />

di Pola alla Jugoslavia, il 16 settembre 1947, «L’Arena di Pola» si trasformerà<br />

in periodico e verrà pubblicata a Gorizia dalle associazioni degli esuli.<br />

Un’edizione fotostatica dei numeri de «Il Nostro Giornale» che arrivano al<br />

maggio 1945 è stata pubblicata in volume 88 con un’introduzione di Eros Sequi<br />

intitolata “Il Nostro Giornale: frammenti di ricordi, tre decenni dopo”. In quell’occasione<br />

Sequi scrisse:<br />

Ne risalta evidente la storia della partecipazione degli italiani della Jugoslavia alla<br />

lotta popolare di liberazione. Vi è narrato e documentato il diritto degli italiani<br />

ad essere orgogliosi del proprio passato […]. Dall’invito a formare almeno una<br />

brigata italiana con le molte migliaia di connazionali sparsi nelle varie divisioni<br />

dell’EPLJ all’invito ad accrescere le forze del gruppo teatrale italiano esistente<br />

in territorio liberato (a quel gruppo dovrebbe riportare le sue origini il Dramma<br />

Italiano del Teatro del Popolo di Fiume) ritroviamo la sostanza della nostra<br />

vita attuale, del nostro essere, e comprendiamo perché possiamo andare fieri di<br />

ciò che abbiamo fatto o cercammo di fare con tutte le nostre forze e a costo di<br />

qualsiasi sacrificio.<br />

88 Centro di Ricerche Storiche di Rovigno, Unione degli italiani dell’Istria e di Fiume, Documenti<br />

II, «Il Nostro Giornale», Rovigno 1973.<br />

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