07.06.2013 Views

Le parole rimaste - Edit

Le parole rimaste - Edit

Le parole rimaste - Edit

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Introduzione<br />

parlarci del nostro tempo all’ingresso del nuovo millennio. <strong>Le</strong> forme narrative<br />

prescelte sono la poesia, il romanzo e il racconto 33.<br />

La saggistica spesso e volentieri si fa letteratura più della letteratura stessa. La<br />

critica letteraria, la memorialistica, la diaristica, la storiografia e altri tipi di scritture<br />

rivelano diversi caratteri intrinseci, peculiari all’attività culturale e alla civiltà<br />

degli italiani in Croazia e in Slovenia. Autori, animatori culturali, critici d’arte,<br />

promotori, intellettuali vi esternano in forme consapevoli la coscienziosità,<br />

la ponderazione, la cognizione delle problematiche, gli aspetti specifici urgenti<br />

attraverso i quali evolvono e si definiscono i valori e l’identità, non solamente<br />

in ambito estetico.<br />

All’interno dell’orizzonte ermeneutico, la critica letteraria ha un compito sociale<br />

volto a configurare una civiltà di dialogo, essendo consapevole dell’importanza<br />

della propria funzione storico-antropologica, e il critico – ma anche il professore<br />

di italiano della scuola media superiore – è un mediatore culturale che<br />

seleziona, conserva e mette in riuso il patrimonio letterario della comunità. La<br />

critica è un efficace apripista per i libri. Se non esiste la critica letteraria, non esiste<br />

nemmeno la letteratura. Dopo Maier e Pellizzer, ci sarebbe stato il vuoto in<br />

quanto a critica letteraria, se non ci fosse stata Vera Glavinić, la quale ha fondato<br />

– loro due ancora viventi – l’italianistica alla Facoltà di Pedagogia di Pola (oggi<br />

Dipartimento per gli Studi in lingua italiana della Facoltà di <strong>Le</strong>ttere e Filosofia<br />

presso l’Ateneo Istriano “Juraj Dobrila”). La critica letteraria di Bruno Maier,<br />

Alessandro Damiani, Sergio Turconi, Vera Glavinić evidenzia una formazione<br />

consona aggiornata alle contemporanee nozioni metodologiche della disciplina,<br />

agli approcci attuali di esegesi e interpretazione dei testi, e sviluppa con logico<br />

rigore e obiettività pure l’indilazionabile delicata questione dell’identità culturale<br />

degli italiani viventi in queste regioni. Disporre di chi attualmente si occupa,<br />

in casa, in una struttura universitaria, di critica letteraria, è una grande fortuna.<br />

Una fortuna che concretizza una tappa capitale nell’ampliamento dell’utenza e<br />

che testimonia che la frontiera tra due griglie di lettura e di analisi si può spezzare<br />

e che il dominio accademico e quello pubblico si possono raggiungere e congiungere<br />

34.<br />

In conclusione si può affermare che questa letteratura ha innanzi tutto un<br />

importante significato documentario, in quanto testimonianza di un’attività intel-<br />

33 Il racconto è la chiave di lettura della narrativa istro-quarnerina, è un continuum trasversale agli<br />

autori e ai decenni.<br />

34 Oggi alla cattedra di letteratura c’è Elis Deghenghi Olujić con gli assistenti Eliana Moscarda<br />

Mirković e Sandro Cergna, oltre a Sandro Manzin, loro collaboratore esterno. Ma anche fuori<br />

del Dipartimento ci sono belle potenzialità. Pochi avrebbero saputo dare una chiave di lettura<br />

così puntuale della poesia di Vlada Acquavita come l’ha data Gianna Dallemulle Ausenak. A<br />

Fiume operano Gianna Mazzieri Sanković e Giacomo Scotti, a Trieste Irene Visintini, a Pola Elis<br />

Geromella Barbalich e Vanesa Begić.<br />

41

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!