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Le parole rimaste - Edit

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200<br />

Capitolo IV | Dall’era del socialismo reale<br />

raria di ognuno di questi autori. Ciò significa che bisogna tenere presente che<br />

ci troviamo di fronte a letterati attivi quasi tutti per oltre un cinquantennio. Li<br />

accomuna il fatto che in ognuno di loro, nel corso degli anni, avverrà una metamorfosi<br />

significativa, dovuta non soltanto agli sviluppi stilistici e contenutistici<br />

che scaturiscono per “evoluzione naturale”, semplicemente anche dal mero<br />

esercizio della scrittura e dalle variazioni di stato d’animo dovute ai mutamenti<br />

dell’età anagrafica che investe chiunque si dedichi a lungo alla pratica: in questo<br />

caso si tratta di drastici cambi di registro espressivo, di rinnovamento tematico,<br />

di atteggiamento nei confronti della realtà e, specialmente, della (funzione<br />

della) poesia. A monte c’è infatti la morte degli ideali, la rovinosa caduta di un<br />

progetto politico e di miglior vita: prenderne coscienza ha prodotto la rottura<br />

dell’incantesimo, ha trasformato la fiducia in inganno, la speranza in delusione,<br />

la realtà in utopia, il progetto in illusione, il canto in disincanto. Per tutte queste<br />

ragioni, le opere prodotte da Martini, Scotti e Damiani (Ramous e Schiavato<br />

non si sono mai sentiti particolarmente attratti dal compito di prestare la propria<br />

scrittura all’edificazione socialista) a partire dagli anni Sessanta non vanno<br />

assolutamente considerate all’interno della cornice imposta dal titolo del presente<br />

capitolo: esse, pur non essendo svincolate da quello che è stato il percorso<br />

biografico dei loro autori, appartengono a pieno titolo ad altre tensioni, ad<br />

altre missioni e persino ad altre poetiche. Non da ultimo, va segnalato che alcuni<br />

lavori prodotti dagli autori citati negli anni Ottanta ma anche negli anni Novanta<br />

e persino ai giorni nostri, sono annoverabili tra le migliori pagine (autenticamente<br />

letterarie, non “missionarie”) scritte all’interno della letteratura della<br />

Comunità nazionale italiana di Croazia e di Slovenia.

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