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Le parole rimaste - Edit

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Lucifero Martini<br />

do un passo indietro, senza riuscire però a ‘reinventarsi’ verseggiatore neorealista<br />

qual era stato al calar degli anni Quaranta con la lirica Sul selciato i morti, ma<br />

utilizzando procedimenti espositivi piani e tendenti ad una semplicità espressiva<br />

piuttosto denotativa.<br />

Malgrado molti versi della raccolta Somiglianze siano di denuncia e rivelino<br />

un tono discorsivo orfano di abbellimenti lirici, essa non è associabile al neorealismo.<br />

Ciò che discosta il poeta dalla corrente neorealistica è in primo luogo<br />

l’assenza di fiducia nel futuro. Mentre l’impegno, o engagement, se si guardano le<br />

cose superficialmente, non manca. Però questo è costituito solo potenzialmente<br />

da una forte carica invettiva, dietro alla quale si legge una profonda e sconcertata,<br />

nonché solitaria, delusione per il tradimento dei principi e degli ideali,<br />

prodotto, nel sistema comunista della Jugoslavia, da chi ha moltiplicato l’avere<br />

(i beni materiali) e l’essere (essere qualcuno d’importante) a fini schiettamente<br />

personali. Non di neorealismo si tratta nel caso del poeta, ma di realismo – e lo<br />

si vedrà meglio in seguito – di tipo impressionista. Altrimenti l’ironia demistificatrice,<br />

che a tratti s’insinua fra le sue immagini poetiche non sussisterebbe.<br />

A tale proposito, è esemplare Il cane, un componimento in versi appartenente<br />

alla parte prima della raccolta, intitolata Tra odori salmastri. In essa la comunicazione<br />

è vincolata da una forte impostazione letterale-materiale dei semiversi i<br />

quali, pur ambendo ad una soprasensibilità simbolica e/o metaforica (in essi infatti<br />

è facilmente percepibile l’aspirazione alla trascendenza), non riescono tuttavia<br />

– a causa del loro impianto costrittivo – a ‘spiccare il volo’ onnicontestuale<br />

o onnitestuale delle vere e proprie figure traslate:<br />

Cane che giri solitario<br />

per la strada dura d’asfalto<br />

mi vuoi avere per tuo compagno?<br />

Assieme abbaieremo alle vetrine illuminate<br />

e scanseremo le pedate dei passanti<br />

con le labbra inarcate in un sorriso di scherno.<br />

Giocheremo solo con i bambini<br />

che capiscono meglio<br />

i tuoi latrati e le mie <strong>parole</strong>.<br />

A sera tra le immondizie<br />

cercheremo un osso per la nostra fame<br />

e ci accucceremo in un portone<br />

felici di aver trascorso assieme<br />

una bella giornata.<br />

Nella seconda parte della raccolta, intitolata Il dito puntato, che è, per molti<br />

versi, preferibile alla prima, si fa ricorso a espedienti derivati dal gusto neorealista<br />

e ingessati da una eccedente intenzionalità politica. Martini poeta si sforza,<br />

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