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Le parole rimaste - Edit

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Capitolo V | La seconda stagione: dal «noi» all’«io» (1963-1974)<br />

bambino che c’è in noi (1992). Numerose sue liriche sono state pubblicate nelle pagine<br />

di «Panorama» e della «Battana» 825. Due sono i momenti fondamentali della<br />

poesia di Matteoni: l’amore che lega gli uomini e l’affetto per la terra d’Istria.<br />

È l’interesse per i dettagli della vita quotidiana, avvolti dalla nostalgia dolce dei<br />

ricordi dell’infanzia e della prima giovinezza e dalla composta malinconia del<br />

tempo che passa, a ricreare l’armonia del poeta con il mondo, rendendo la sua<br />

poesia più intima e familiare. A questo corrisponde una maggiore cura per la<br />

musicalità della composizione, per il verso fluente e terso, al quale Matteoni è<br />

pervenuto dopo un lungo esercizio letterario. Tutta la poesia di Matteoni si risolve<br />

nella presenza dell’uomo che della vita fa canto; e, naturalmente, dell’amore<br />

visto attraverso la bellezza che lo riverbera.<br />

Con le seguenti sillogi l’autore è stato premiato al Concorso d’arte e di cultura<br />

“Istria Nobilissima”: Piccole luci (1976), Ai caduti per la libertà dell’Istria (1978) e<br />

Dedicato al bene per la pace (1984). <strong>Le</strong> sillogi sono state pubblicate nelle Antologie<br />

delle opere premiate al Concorso rispettivamente nel 1976, nel 1979 e nel 1985.<br />

Nel 1998, nell’ambito della collana Biblioteca Istriana (Università Popolare di<br />

Trieste-Unione Italiana di Fiume, volume n. 17), è stata pubblicata la raccolta<br />

I sentieri dell’anima che presenta la più ampia selezione della produzione poetica<br />

di Matteoni. La selezione rigorosa delle liriche è di Antonio Pellizzer, mentre la<br />

Presentazione della silloge è stata affidata a Bruno Maier. Lo studioso di letteratura<br />

istro-quarnerina rileva che quella di Matteoni è “(…) una specie di ‘micropoesia’,<br />

tendente alla sintesi e non all’analisi, alla concentrazione e non alla<br />

dilatazione, a dimensioni verticali e non orizzontali”. Nelle sessantaquattro liriche<br />

che costituiscono la raccolta, delle quali tre in dialetto istro-veneto (Do mace,<br />

In stassion e Punti esclamativi), si legge il percorso di una storia intima raccontata<br />

in liriche epigrammatiche, essenziali in termini di fiato, ampiezza e misura versale,<br />

dai contorni espressivi ben definiti, nelle quali è presente una severa tessitura<br />

tradizionale.<br />

Pur traendo sostanza dalla quotidianità, la poesia di Matteoni non si riduce<br />

alla semplice rappresentazione mimetica. Sono i processi analogici, le similitudini,<br />

le metafore, la preminenza della connotazione sulla denotazione a creare la<br />

rete di articolazioni interne che portano all’identificazione del tema assorbendo<br />

825 Come cera, in «Panorama» n. 9, 1960; Stelle sull’asfalto, in «Panorama» nn. 23-24, 1960; Fiori d’acqua,<br />

Padri, Ubriachi, in «Panorama» nn. 11-12, 1961; Momenti rari, In mercato, I Maggio, La verità<br />

in «Panorama» n. 10, 1962; Biografi a di un cittadino, in «Panorama» n. 10, 1963; Un amore, in «La<br />

Battana» n. 1, 1964; La ballata della chiave, Autunno, Fiori sull’asfalto, in Quaderno letterario n. 4,<br />

1968; Piccole luci, Antologia di “Istria Nobilissima” IX, 1976. Inedita l’opera Tra le preghiere e il<br />

canto. Numerose sono anche le liriche che fi gurano nelle edizioni in versione italiana e croata<br />

dell’antologia “Uljanik”, 1980, 1982, 1984, 1986, 1991, 1992 e 1994, a cura della Sezione letteraria;<br />

nell’antologia in versione italiana “Porta Ercole”, 1989; nelle antologie Poeti della Jugoslavia<br />

[Pjesnici Jugoslavije], 1983; Poesia jugoslava della Lotta popolare di Liberazione e della rivoluzione, 1983.<br />

Nel 2000 è stato insignito del Primo premio per tre poesie in dialetto, del concorso indetto dal<br />

Rotary Club di Muggia per la “Poesia in piazza” del Friuli Venezia Giulia, Istria e Dalmazia.

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