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Le parole rimaste - Edit

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420<br />

Capitolo IV | Dall’era del socialismo reale<br />

Terra di aporie storiche<br />

e di fallaci steccati,<br />

ti ho lasciato due volte<br />

per ritrovarti più estranea.<br />

Ma se porto in segreto<br />

le tue stimmati, non posso<br />

non posso vincere l’uggia<br />

di tanto vociare<br />

sui mali di sempre.<br />

A Damiani ora capita finanche di rifuggire il coevo consorzio umano e di rifugiarsi<br />

mentalmente nientemeno che nell’Istria dei castellieri dell’età del bronzo<br />

774 e, come si verifica nella lirica Il breve recinto alto sulla fuga, di inseguire il riposo<br />

fisico e intellettuale negli ameni paesaggi:<br />

Il breve recinto, alto sulla fuga<br />

di balze e cosparso di massi<br />

dove insicura la lucertola assorbe<br />

i tepori dell’incipiente estate,<br />

è una borchia tra il verde.<br />

Il tempo ha una sospensione infi nita<br />

nell’emergere di pensieri plasmati<br />

da immagini remotissime, allorché<br />

sui poggi spiccavano i castellieri.<br />

L’uomo, uscito dalle dimore ipogèe,<br />

gettava lo sguardo alla solitudine<br />

del mondo; né il temerario Ulisse<br />

né il fi glio esitante di Anchise<br />

vagavano ancora tra i lidi<br />

mediterranei, trastulli degli dèi.<br />

774 I castellieri erano villaggi posti su alture e circondati da cinte di difesa (soltanto per Nesazio –<br />

capitale degli Istri ubicata nell’area sud-orientale della penisola istriana, presso Altura – è ipotizzabile<br />

il carattere di città). La civiltà dei castellieri ebbe inizio in Istria nel XV secolo a.C. circa<br />

e successivamente si sviluppò in Friuli Venezia Giulia, Dalmazia e zone limitrofe. Scomparve<br />

defi nitivamente con la sconfi tta degli Istri e la conquista romana dell’Istria, avvenuta fra il 179<br />

e il 177 a.C. Quando Damiani afferma nel v. 20 che gli Istri erano una «stirpe spoglia di miti», si<br />

riferisce ai miti dell’antica Grecia, a quelli di Ulisse e di Enea (fi glio di Anchise) dei vv. 12-13; si<br />

riferisce, cioè ai miti che sono entrati a far parte dell’immaginario della cultura ellenico-romana,<br />

alla quale per secoli si è espirata l’arte classica e continua peraltro infl uire sulla moderna. È noto<br />

che gli Istri avevano le loro divinità (quali Boria, Trita, Eia, Melesocus, Seixumnia, Nebres,<br />

Silvanus…) e che avessero, come tutti gli altri popoli, pure i loro miti non è neanche da mettere<br />

in discussione.

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