07.06.2013 Views

Le parole rimaste - Edit

Le parole rimaste - Edit

Le parole rimaste - Edit

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Ligio Zanini<br />

ne’ che le emissioni simboliche e/o allegoriche dei messaggi poetici assumono<br />

di caso in caso, ossia di poesia in poesia 908.<br />

Se le emissioni si fermano al “mondo a se stante”, allora si resta al secondo<br />

piano di scrittura/lettura. Se invece le emissioni sopravanzano quel “mondo” e<br />

progressivamente si estendono oltre i suoi restrittivi limiti (come d’incanto, ma<br />

di causa in effetto), si è nel terzo piano di scrittura/lettura. Non ci si soffermerà<br />

su quest’ultimo piano, che si giudica abbastanza scorrevolmente ‘transitabile’<br />

da qualsiasi lettore interessato ad ispezionare personalmente (facendo perno<br />

sulle proprie riflessioni) i contenuti di larghe intese esposti da Zanini. Ossia quei<br />

contenuti comprensibili e condivisibili da chiunque, anche da chi non ha vissuto<br />

o conosciuto i relativi avvenimenti storici del Ventesimo secolo sotto la volta<br />

celeste rovignese e istriana. Sembra più interessante vedere da vicino il modo in<br />

cui la materia poetica zaniniana entra nell’ordine delle cose, individuali e collettive,<br />

che l’hanno definita e che è inseparabile, appunto, da quella Rovigno che<br />

l’autore è sempre stato incapace di abbandonare, com’è lampante nella lirica Al<br />

saniciaro mieo [Al passero mio] della silloge Con la prora al vento:<br />

Mieo saniciaro,<br />

zuta l’óultimo cupo<br />

de la nostra casita viecia,<br />

ma salda intula gruota,<br />

altro gianéico 909 anda spieta.<br />

Al tenpo maladito<br />

de la Livantiera 910 passada,<br />

tramenda pel lughito nustran,<br />

ti giri ancura in néil<br />

e mé’ iè salgisto da rastà,<br />

anche par téi;<br />

ciapando spisso malidissioni,<br />

cu da grandito ti tramivi da frido.<br />

908 Pertanto non sono né la metafora in sé (ch’è propria del simbolo) né la metonimia in sé (ch’è<br />

propria dell’allegoria) a determinare rispettivamente il secondo oppure il terzo piano di lettura.<br />

In altre <strong>parole</strong>, il simbolo e l’allegoria possono indifferentemente defi nire sia il secondo piano<br />

di lettura sia il terzo, perché quello che importa non è se una specifi ca lirica è caratterizzata da<br />

una sua struttura interna riconducibile all’espressione metaforica o all’espressione metonimica,<br />

ma quello che importa è se ognuna delle due espressioni si fermi alla raffi gurazione del ‘mondo<br />

rovignese, a se stante’ (nel qual caso si è nel secondo piano di lettura) oppure universalizzandosi<br />

oltrepassi quel ‘mondo’ (nel qual caso si è nel terzo piano di lettura).<br />

909 Nota del poeta: gianéico o gianico è vento gelido di gennaio.<br />

910 Nota del poeta: livantiera o levantera signifi ca burrasca da levante.<br />

537

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!