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Le parole rimaste - Edit

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Giacomo Scotti<br />

Questo paese, scusi, come si chiama? 535, I pirati dell’Adriatico 536, Izostavi nas iz ove knjige<br />

[Lasciaci fuori da questo libro], scelta di scritti giornalistici sulla letteratura 537,<br />

I figli del vento – La vita dei Romi, gli uomini color rame 538, Ragusa, la quinta repubblica<br />

marinara 539, ecc.<br />

In questi libri di figure rapide e vive, di narrazione tramata di cose e fatti,<br />

spesso di esperienze agghiaccianti, di violenza, sangue, odio e intolleranza sprigionatisi<br />

dal vortice della guerra (alcuni dedicati agli orrori bellici della Jugoslavia),<br />

l’autore mette a fuoco la drammaticità degli eventi: resoconti di azioni di<br />

guerra, tragedie familiari e distruzioni di rapporti di parenti e amici, morti, ferimenti,<br />

ecc. Con lucidità intellettuale e attenta documentazione storica, ma anche<br />

con i toni di una simpatia solidale e una nota di speranza, egli evidenzia avvenimenti<br />

e condizioni storico-politiche, piani di pace disattesi, crude e dirette<br />

testimonianze delle vittime e – ed è quasi un controcanto – la partecipazione<br />

solidaristica, l’azione umanitaria di gruppi e associazioni sorti spontaneamente<br />

in Italia, finalizzati a sostenere le Forze della Pace e l’aiuto alle popolazioni della<br />

ex Jugoslavia 540.<br />

Di grande rilievo il complesso volume Croazia, Operazione Tempesta – la “liberazione”<br />

della Krajina ed il genocidio del popolo serbo 541. Dotato di intelligenza polivalente<br />

e di vivace curiosità intellettuale, congiunte con un profondo impegno umanitario,<br />

l’autore si addentra, con pagine sempre più scottanti, nella genesi, nelle<br />

tragiche problematiche e nelle realtà belliche dei paradossi geo-politici dell’area<br />

balcanica e delle sue varie componenti (croata, serba, slavo-mussulmana ecc.).<br />

Ancora una volta nel libro si intravedono la contemporaneità, che da sempre ha<br />

caratterizzato lo scrittore, della partecipazione agli eventi dell’uomo-Scotti e il<br />

distacco dello Scotti-studioso.<br />

Nell’ambito della violenta frantumazione della Jugoslavia dopo la morte di<br />

Tito e dell’insofferenza reciproca delle popolazioni fino all’esplosione armata del-<br />

535 GIACOMO SCOTTI, Questo paese, scusi, come si chiama?, Capodistria, 1999.<br />

536 GIACOMO SCOTTI, I pirati dell’Adriatico, Trieste, LINT, 2001.<br />

537 GIACOMO SCOTTI, Izostavi nas iz ove knjige [Lasciaci fuori da questo libro], Fiume-Rijeka, Adamić,<br />

2002.<br />

538 GIACOMO SCOTTI, I fi gli del vento. La vita dei Romi, gli uomini color del rame, Asterios editore, Trieste<br />

2004.<br />

539 GIACOMO SCOTTI, Ragusa, la quinta repubblica marinara, Trieste, LINT, 2006.<br />

540 GIACOMO SCOTTI, Non si trova cioccolata: lettere di bambini jugoslavi nell’orrore della guerra, con la collaborazione<br />

di Mario Licciardi, prefazione di Rita <strong>Le</strong>vi Montalcini, Napoli, Pironti, Ied. 1993, II<br />

ed. 1995, ecc. per un totale di otto ristampe.<br />

541 GIACOMO SCOTTI, Croazia, Operazione Tempesta (diario di guerra), Roma, Gamberetti editrice,<br />

1996-2002. L’autore dedica alla guerra nella ex Jugoslavia anche il libro Storie di profughi e massacri,<br />

un diario dall’ex Jugoslavia, Trieste, Asterios, 2001.<br />

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