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Le parole rimaste - Edit

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5. L’Unione Italiana<br />

Nascita e sviluppo del Gruppo nazionale italiano (1945-2008)<br />

Il rinnovamento si esplicò nella riabilitazione dell’ex presidente Borme, che<br />

ritornò alla vita politica attiva, nei dibattiti tra le varie correnti d’opinione del<br />

gruppo nazionale che portarono, con la dissoluzione della Jugoslavia, ad una<br />

rifondazione dell’organizzazione della comunità italiana su basi pluralistiche e<br />

senza legami ideologici con il passato, che trovò espressione nel mutamento del<br />

nome in Unione Italiana. In questo senso, un ruolo fondamentale nella fase costituente<br />

di rinnovamento dell’Unione, conclusasi con le Assemblee di Pola (2<br />

marzo 1991) e di Fiume (16 luglio 1991), fu sostenuto dal “Movimento per la<br />

Costituente”, un movimento legittimatosi all’interno di Gruppo 88 (19 gennaio<br />

1990 a Gallesano), proprio con l’obiettivo di rifondare radicalmente l’UIIF.<br />

Il conflitto armato e le tensioni che ne sono derivate tra le varie repubbliche<br />

ex jugoslave, la divisione territoriale del GNI con l’istituzione di nuovi confini<br />

statali fra Slovenia e Croazia sul suolo istriano, portarono l’Unione Italiana a rivendicare<br />

l’uniformità di trattamento e la tutela internazionale del GNI, richieste<br />

che trovarono espressione nell’Accordo siglato a Roma nel gennaio 1992 fra<br />

Italia e Croazia, con il diniego da parte della Slovenia.<br />

La costituzione di nuove Comunità degli italiani 83 e l’aumento di appartenenti<br />

registrato nel censimento del 1991, furono accompagnati da una fase di risveglio<br />

dell’identità culturale e nazionale di tanti italiani “sommersi” che portò anche<br />

allo sviluppo in Croazia e Slovenia di un’articolata rete scolastica (15 asili,<br />

19 scuole elementari e 7 scuole medie superiori). Nel campo politico furono ottenuti<br />

importanti risultati, soprattutto in materia di tutela dei diritti fondamentali<br />

della comunità italiana, ma anche nello sviluppo della convivenza e del bilinguismo.<br />

Al seggio garantito ai parlamenti croato e sloveno, si aggiunsero l’approvazione<br />

dello Statuto regionale istriano con i relativi articoli sulla posizione<br />

comunità italiana, la stipula del Trattato italo-croato sulla tutela delle minoranze<br />

(1996), l’emanazione in Croazia di importanti disposizioni di legge sull’uso delle<br />

lingue minoritarie e sulle scuole, la registrazione dell’Unione Italiana in Slovenia<br />

(1998) ed altri traguardi.<br />

Con l’entrata della Slovenia nell’Unione europea nel 2004, e l’avvio delle trattative<br />

da parte della Croazia nel 2005, per la comunità nazionale italiana in Istria<br />

e a Fiume iniziava un nuovo periodo, fatto di speranze ma anche di incognite<br />

per il futuro.<br />

liano: ieri, oggi …e domani?”. Il dibattito è documentato in tre videocassette, depositate presso<br />

il video archivio del CRS, n. 58/V 1996.<br />

83 Dal 1991 al 2003 il numero delle Comunità degli italiani è aumentato da 21 a 51, vedi AA.VV.,<br />

Istria nel tempo, Appendice La Comunità Nazionale Italiana, op. cit., p.664.<br />

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