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Le parole rimaste - Edit

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4. Anita Forlani<br />

Poetessa, pubblicista, saggista, appassionata di ricerche etnologiche che<br />

riguardano il folclore istriano, con particolare riferimento a quello dignanese,<br />

Anita Forlani ha attraversato e segnato mezzo secolo di storia<br />

della comunità italiana dell’Istro-quarnerino. Nata a Fiume da famiglia operaia,<br />

ha frequentato tutte le scuole nella sua città e nel 1963 si è diplomata alla Scuola<br />

superiore di Pedagogia di Zagabria. Dignano, dove nel 1949 ha inizio il suo<br />

lungo iter professionale di insegnante, diventerà la sua città adottiva che ha imparato<br />

ad amare profondamente,<br />

L’onestà morale e la determinazione sono i tratti essenziali del carattere della<br />

Forlani, una persona animata da valori presi a modello sia nella vita professionale<br />

che nella sua multiforme attività, nel costante impegno politico, sociale<br />

e culturale.<br />

<strong>Le</strong> sue opere sono uscite nei quaderni letterari del Circolo dei Poeti, <strong>Le</strong>tterati<br />

ed Artisti dell’Unione, nella «Voce del Popolo», in «Panorama», nella «Battana», in<br />

numerose antologie di “Istria Nobilissima”, negli Atti e in altre pubblicazioni del<br />

Centro di Ricerche storiche di Rovigno, in alcuni giornali e riviste italiani, ecc.<br />

È stata corrispondente della «Voce del Popolo», assidua collaboratrice di «Panorama»,<br />

della «Battana», «Trieste oggi», di Radio Capodistria e Radio Pola.<br />

In un grosso quaderno che chiama “scartafaccio”, già dalla prima gioventù<br />

Anita Forlani va annotando pensieri poetici e brevi poesie, coltivando così quel<br />

“seme” che negli anni germoglierà fino a raggiungere la piena maturità. È un<br />

bisogno intrinseco cui non può sottrarsi e al quale riserva un angolo tutto speciale.<br />

Dal 1958 inizia a partecipare ai concorsi letterari dell’Unione degli italiani<br />

dell’Istria e di Fiume (UIIF) mettendosi ben presto in evidenza. Dopo diverse<br />

apparizioni su pagine sparse, il suo nome compare per la prima volta in un volumetto,<br />

Poesia 1, che esce nel 1964 a cura del Circolo dei Poeti, dei <strong>Le</strong>tterati e degli<br />

Artisti dell’UIIF e accoglie quattro sue liriche. Di queste, Mietitura ci sembra<br />

la più emblematica perché va ad inaugurare un filone molto amato e frequentato<br />

dalla poetessa. La Forlani ha infatti il gusto di cogliere e depositare nell’anima<br />

l’impressione e l’abbaglio offerti dalla natura che, dopo una sedimentazione più<br />

o meno lunga, mette le ali all’immaginazione:<br />

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