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Le parole rimaste - Edit

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Capitolo II | Gli anni postbellici (1945-1950)<br />

Sušak. Ribadirà questo concetto anche alcuni mesi più tardi, come si ricava da<br />

un’intervista rilasciata alla «Voce del Popolo» del 31 ottobre 1945, in epoca di<br />

campagna elettorale per l’elezione degli organismi amministrativi. Elezioni che<br />

in Istria fecero un’illustre vittima: l’arresto a Rovigno, e la successiva condanna,<br />

del notissimo antifascista Antonio Budicin che si era presentato come capolista<br />

di uno schieramento indipendente.<br />

In quello stesso periodo l’attenzione dell’UIIF era rivolta alle scuole che<br />

nell’autunno 1945 registrarono l’iscrizione di circa ventimila alunni italiani di<br />

Fiume e dell’Istria, senza contare la zona B. I docenti già scarseggiavano. I vuoti,<br />

anzi, si allargavano sempre di più causa la partenza di maestri e professori (fra<br />

loro parecchi avevano subito il processo di “epurazione”) anche dalle isole del<br />

Quarnero e da Zara, insieme alla categoria dei commercianti e degli industriali,<br />

(le cui imprese erano state nazionalizzate o confiscate), di artigiani, operai, pescatori<br />

e contadini. Per turare le falle nelle scuole, furono fatti arrivare dall’Italia,<br />

soprattutto da Milano, con l’appoggio delle federazioni del PCI, alcune decine<br />

di insegnanti e anche qualche centinaio fra orchestrali, attori e giornalisti. In<br />

seno al Teatro del Popolo di Fiume erano italiani del controesodo la metà degli<br />

attori del Dramma e 118 tra musicisti e cantanti lirici, cioè quasi tutti i componenti<br />

dell’orchestra e dell’Opera. Arrivarono con loro anche alcuni giovani che<br />

si sarebbero dedicati con successo, di lì a qualche anno, alla creatività letteraria.<br />

Dietro le cattedre presero posto numerosi studenti appena diplomati o in attesa<br />

di diploma che furono abilitati all’insegnamento con corsi di formazione speciali.<br />

Fu necessario anche redigere nuovi libri di testo. È interessante che già nel<br />

corso della Lotta popolare l’UIIF aveva provveduto alla compilazione del primo<br />

libro di lettura per la prima classe elementare. A proposito dell’insegnamento,<br />

un articolo della «Voce del Popolo» del 24 agosto 1945 dice: “La lingua di un<br />

popolo è, possiamo dire, il popolo stesso, la sua religione, la sua cultura scientifica<br />

e filosofica, il suo senso estetico, la sua arte, il suo avvenire”.<br />

I circoli di cultura e le scuole non furono l’unica preoccupazione dell’UIIF.<br />

Nel luglio, con la collaborazione diretta dell’UIIF, venne fondata la Cooperativa<br />

editoriale italo-croata per l’Istria, nota in seguito come Cooperativa editoriale<br />

istriana. Durante il 1945, oltre a quattro volumetti sui diritti nazionali,<br />

uscirono una ventina di volumi e opuscoli politici in lingua italiana dei quali<br />

fi guravano come editori anche l’UIIF (Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume),<br />

l’UAIS (Unione Antifascista Italo-Slava), i Sindacati, il PCRG (Partito comunista<br />

della Regione Giulia). Mancavano, però, le opere letterarie. Qualche<br />

racconto, qualche poesia, ricordi e rievocazioni in tono letterario continuarono<br />

a trovare ospitalità nei giornali che uscivano in una nuova veste, ma in un<br />

numero limitato di pagine: «La Voce del Popolo» a Fiume, «Il Nostro Giornale»<br />

a Pola, «L’Istria Nuova» a Capodistria. Dal luglio del 1945 ad Abbazia e dal<br />

novembre dello stesso anno a Fiume, sempre per iniziativa dell’UIIF, prese a<br />

trasmettere il primo Studio radiofonico in lingua italiana. Nel programma della

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