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Le parole rimaste - Edit

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494<br />

Capitolo V | La seconda stagione: dal «noi» all’«io» (1963-1974)<br />

Il canto penetra fi ori e pietre<br />

fi ori e pietre, e mare.<br />

E risveglia le voci sopite.<br />

fi orisce il desiderio, e porta<br />

la mia parola peregrina<br />

il vento nella tua dimensione:<br />

l’erba matura copre il gioco<br />

del verde nella brezza e nasce<br />

dal tuo silenzio un madrigale.<br />

Nello stesso anno 1987 la Forlani presenta la nuova raccolta intitolata Cadenze<br />

836. Nell’alternanza dei sentimenti è poesia “che va spargendo amore”, poesia<br />

salvifica, che carezza il cuore, «sempre il cuore, / pronto ancora a sentire<br />

/ autunni dorati / per ricucire la vita» 837. Parole che sembrano cantare un inno<br />

all’esistenza – nonostante gli scarti dalla stessa, nonostante lo spauracchio della<br />

dipartita che ci si ostina a celare fingendo indifferenza o dando ascolto solo alle<br />

«cadenze dei giorni», nonostante qualche implicazione nostalgica. Nonostante<br />

tutto, insomma.<br />

Molto presente in questa silloge il gioco delle espressioni e degli aggettivi che<br />

chiazzano cromaticamente i versi indugiando con esito suggestivo su, ad esempio,<br />

il mare ametista o d’argento, la salvia pallida azzurra, la rena e il corno d’oro, il verde<br />

dei lecci, la luce bianca trasparente, ecc. Interessante l’uso iterativo che la Forlani fa<br />

del termine vento (quasi un ancoraggio poetico), che pratica tanto nella sua accezione<br />

positiva che in quella negativa, alternandolo ai sinonimi brezza e refolo. Ne<br />

dà nota anche Vera Glavinić nella sua analisi 838, ipotizzando un recondito significato<br />

psicologico relazionato alla simbologia di questo elemento della natura,<br />

evidentemente tanto caro alla poetessa.<br />

Negli ultimi anni Ottanta, in seguito a dissapori e tensioni sorti in seno alla<br />

Comunità italiana di Slovenia e di Croazia, nasceva il Gruppo ‘88. La Forlani,<br />

viste tante speranze dissolversi senza garanzia di promessa futura per le sorti<br />

dell’etnia, profondamente scossa dallo sfasamento che ormai segna pesantemente<br />

il sogno della rinascita, reagisce cambiando il registro espressivo e venendo<br />

meno per la prima volta alla tematica che le è congeniale. Il risultato è<br />

Istria – piccolo poema 839, che sembra scritto di getto sotto l’impulso di una carica<br />

emotiva trasferita in un centinaio di versi di gusto epico e corroborati dall’in-<br />

836 Dall’Antologia di “Istria Nobilissima”, vol. XX, UIIF-UPT, 1987.<br />

837 Versi tratti dalla lirica Invocazione.<br />

838 Ne «La Battana», 1996/120, p. 9.<br />

839 Inedito, distribuito in omaggio agli alunni della classe VIII alla fi ne dell’anno scolastico<br />

1988/1989.

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