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Le parole rimaste - Edit

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300<br />

Capitolo IV | Dall’era del socialismo reale<br />

Madri lontane spezzano angosciate<br />

le dita e gli urli. E spargono le chiome.<br />

Pendono ancora agli alberi, straziati,<br />

stracci d’uomini. Gronda ancora il sangue.<br />

Di nuovo abbiamo lager<br />

dentro e intorno a noi.<br />

Bruciano ancora case e l’odio semina<br />

<strong>parole</strong> che feriscono la vita<br />

ed umiliano l’uomo.<br />

Chi ferma gli assassini?<br />

Ogni giorno, ogni notte uomini e donne<br />

si piegano stroncati sulla terra<br />

come il grano dal vento.<br />

Chi fermerà quel fuoco e quei pugnali<br />

che bruciano i fratelli lacerati?<br />

Si desteranno mai gli indifferenti<br />

al lugubre ululato della notte?<br />

Ci vuole un raggio di sole<br />

che scaldi oltre la pietra<br />

per fecondare abissi, sabbie e venti.<br />

Ci vuole la luce che fecondi<br />

semi di nuovo amore e di sapienza,<br />

nuova umana stagione.<br />

Perché nessuno sia dimenticato.<br />

Perché nessuno muoia senza nome<br />

e dall’uomo straziato.<br />

Perché l’uomo non è ombra ed oblio.<br />

Forse ad un lettore preparato in materia sembrerà bizzarro che nelle due liriche<br />

sopra trascritte si ravvisino dei rimandi al gusto neorealista. Acciocché questa<br />

valutazione non appaia avventata, si cercherà di motivarla.<br />

La prima metà degli anni Novanta è stata per la Jugoslavia un quinquennio<br />

segnato da tremende violenze le quali naturalmente hanno risvegliato sofferenti<br />

ricordi in chi, come Scotti, ha vissuto la Seconda guerra mondiale. Il periodo<br />

della guerra mondiale e quello della ricostruzione poi, si sa, sono segnati, in letteratura<br />

e nelle arti, dal neorealismo. Un suo ripristino, ovviamente, per Scotti<br />

come per chiunque altro, negli anni Novanta era improponibile. E tuttavia per<br />

un autore cresciuto nel neorealismo e nutrito nelle prime esperienze scrittorie<br />

dallo stesso, un suo ‘richiamo’ è non solo umanamente ma altresì artisticamente<br />

comprensibile. Su Scotti questo ‘richiamo’ ha avuto l’effetto di indurlo – soprattutto<br />

nelle poesie rappresentanti la guerra interna della ex Jugoslavia (come si è<br />

potuto accertare nel componimento L’uomo non è ombra ed oblio) – alla ricolloca-

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