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Le parole rimaste - Edit

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Forme della comunicazione letteraria nella «Voce del Popolo»<br />

lata “Sulle scene di Fiume “La finta ammalata” 217 e la recensione teatrale della rappresentazione<br />

di Filumena Marturano di Eduardo De Filippo 218, nel 1953 non vengono<br />

nominati altri scrittori italiani d’oltreconfine. Il quotidiano in parte colma, però,<br />

questa lacuna presentando racconti di autori della minoranza italiana. Non idonei<br />

e non incanalabili nella politica culturale del Paese, gli autori “borghesi” e<br />

“decadenti” della letteratura occidentale non trovano spazio nelle pagine del<br />

giornale, perché “non hanno nessun messaggio né nessun valore da trasmettere<br />

che non generi confusione, incertezza e angoscia nel lettore”.<br />

Il saggio, nel quotidiano, è in genere uno studio dedicato a un argomento letterario<br />

oppure a uno scrittore. Per lo spazio ristretto a disposizione nelle pagine<br />

del quotidiano ha spesso la lunghezza limitata dell’articolo ma si differenzia<br />

da questo per il taglio accademico. Tramite il saggio, il quotidiano cerca di aprire<br />

un dialogo più serio nei confronti di determinati problemi letterari al fine di<br />

approfondire l’acculturazione del lettore. Il giudizio, compreso quello di ordine<br />

politico, che risulta subordinato alla scelta mirata di determinati saggi, è confermato<br />

nella decisione de «La Voce del Popolo» di offrire, nel 1953, analisi di<br />

opere di scrittori delle letterature jugoslave divulgando modalità espressive e<br />

contenuti caratteristici di quelle culture.<br />

Il genere saggistico è affidato solitamente ai docenti universitari e ai professori<br />

delle medie superiori, che, pur tenendo conto del vasto pubblico cui si rivolgono<br />

e pur prodigandosi per rendere comprensibili e accettabili ragionamenti<br />

e concetti culturali, non riescono sempre adeguati agli intenti perché usano un<br />

registro troppo alto e specialistico per il lettore medio della «Voce». Per questo<br />

motivo l’angolo letterario è stato, per lo più, un’attività di nicchia.<br />

I saggi dedicati alla letteratura jugoslava, nella stragrande maggioranza dei<br />

casi, non sono firmati, ma riportano soltanto le iniziali degli autori; ed è facile<br />

concludere che, non trattandosi di iniziali riconducibili ai giornalisti e collaboratori<br />

de «La Voce del Popolo», la redazione culturale del quotidiano abbia scelto<br />

di riportare, in traduzione, saggi pubblicati sui quotidiani della maggioranza.<br />

Fa eccezione il ciclo di saggi scritti da Eros Sequi intitolato “ Panorami letterari<br />

jugoslavi”, in cui lo scrittore analizza la narrativa, la drammaturgia e la poesia<br />

contemporanea jugoslava 219 , tracciando a volte il profilo dettagliato di qualche<br />

scrittore 220 .<br />

Spesso il pretesto per parlare di uno scrittore, specie se appartenente alla letteratura<br />

dei secoli passati, è in occasione di qualche anniversario. Talvolta si tratta, per<br />

217 Pubblicata il 30 ottobre 1953 sulla terza pagina.<br />

218 Pubblicata di spalla sulla terza pagina il 18 dicembre 1953.<br />

219 Cfr. EROS SEQUI, “La poesia moderna”, «La Voce del Popolo», 26 ottobre 1956, p. 3.<br />

220 Eros Sequi si sofferma a delineare la fi gura dello scrittore Petar Kočić in “Kočić prosatore lirico<br />

e battagliero”, 16 novembre 1956, p. 3.<br />

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