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Le parole rimaste - Edit

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Giacomo Scotti<br />

e spesso amare vicende che un po’ dovunque, in Italia come nella ex Jugoslavia,<br />

nell’infanzia come nella maturità, lo hanno tormentato:<br />

Per un discorso poetico in prosa mi serve una distanza dal “fatto” di almeno<br />

trent’anni: una distanza che permetta di vedere le cose con un atteggiamento<br />

neutrale, con occhio più puro. Attraverso la distanza temporale si è prodotta<br />

una chiarificazione, una purificazione, e allora sì che si può dare alla narrazione<br />

la dimensione propria del racconto, che non sia un reportage giornalistico, una<br />

semplice relazione di fatti. E poi, non ho mai dato eccessivo peso alla narrativa<br />

nel mio bilancio letterario, mi ritengo essenzialmente un poeta, ed anche quando<br />

mi viene la voglia di scrivere un racconto o, meglio, di raccontare qualcosa del<br />

mio passato, lo faccio con cuore di poeta: butto là sulla carta una confessione,<br />

dialogo idealmente con qualcuno dei miei parenti o dei miei amici e gli dico: lo<br />

sai che, ricordi questo o quello, vuoi che ti dica come lo ricordo io, ecc. Insomma<br />

non sto lì troppo a cincischiare, sto solo attento che il racconto scorra naturale,<br />

semplice, comprensibile […]. E talvolta ne esce qualche prodotto letterariamente<br />

valido, ma non l’ho cercato 572 .<br />

Difficile reperire i suoi primi racconti per adulti, raramente pubblicati in libri<br />

a se stanti, apparsi invece per lo più in antologie, riviste letterarie, periodici,<br />

giornali, ecc 573. Si va dalle novelle che hanno come filo conduttore vicende autobiografiche<br />

– e sono la maggioranza – a più rari racconti di pura fantasia, per<br />

finire in leggende e favole 574.<br />

I primi racconti dell’autore, legati tematicamente alla seconda guerra mondiale,<br />

la fine del fascismo, le invasioni, le ribellioni, il succedersi di eserciti, di retate<br />

e di rastrellamenti, i massacri e gli incendi dei paesi, i bombardamenti, le tragedie<br />

pubbliche e private, costituiscono la tematica del volumetto La caduta di<br />

Mussolini e 4 poesie 575: tali terribili eventi sono visti da un particolare osservatorio,<br />

quello di Saviano, ai piedi del Vesuvio, in cui vive il bambino – Giacomo, che<br />

sembra ritrarre queste tragiche esperienze con la sua ingenuità, la sua poetica<br />

naturalezza e la sua capacità istintiva di capire i drammi che travolgono grandi<br />

e piccoli. Serbato limpidamente dalla memoria compare anche, nella sua narra-<br />

572 Cfr. VIVIANA VIVIANI, Scotti a cavallo tra due culture, tesi di master, inedito, Zagabria, Sveučilište<br />

u Zagrebu – Filozofski Fakultet, 2000, p.145 (intervista a Scotti – “in uno degli incontri avuti in<br />

margine a quest’analisi”, scrive l’autrice della tesi).<br />

573 I testi di Scotti appaiono in «Panorama», «La Battana», nelle Antologie delle opere premiate ai<br />

concorsi d’arte e di cultura “Istria Nobilissima”, ecc.<br />

574 Cfr. VIVIANA VIVIANI, op. cit., p. 121.<br />

575 GIACOMO SCOTTI, La caduta di Mussolini e 4 poesie, Rijeka-Fiume, ed. Novi List, 1961.<br />

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