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Le parole rimaste - Edit

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Introduzione<br />

Con questo lavoro si vuole fornire un quadro, che è necessariamente<br />

anche un bilancio, della produzione letteraria istro-quarnerina dalla<br />

fi ne della Seconda guerra mondiale all’anno 2008. Si ripercorre, attraverso<br />

l’attività letteraria svolta nel corso di sessant’anni, tutto l’arco dello sviluppo<br />

della storia della letteratura regionale 2 della Comunità Nazionale Italiana<br />

(CNI) di Croazia e di Slovenia.<br />

Ciascun gruppo sociale elabora le proprie forme culturali a seconda delle<br />

proprie esigenze e degli influssi con cui viene a contatto. Un testo è di solito<br />

l’espressione di una cultura e di una realtà storico-sociale, pur senza esserne un<br />

mero riflesso – se per cultura intendiamo, con Lotman, “l’insieme dell’informazione<br />

non ereditaria accumulata, conservata e trasmessa dalle varie collettività<br />

della società umana” 3. Ma la cultura, osserva ancora Lotman, non è semplice<br />

deposito di informazioni, ma è “un meccanismo organizzato in modo estremamente<br />

complesso, che conserva l’informazione, elabora continuamente a tale<br />

scopo i procedimenti più vantaggiosi e compatti, ne riceve di nuovi, codifica e<br />

decodifica i messaggi, li traduce da un sistema segnico a un altro. La cultura è il<br />

meccanismo duttile e complesso della conoscenza” 4.<br />

Uno dei compiti fondamentali della cultura è quello di organizzare strutturalmente<br />

il mondo che circonda l’uomo, di porre in ordine – soprattutto attra-<br />

2 Ne «La Battana» n. 38, gennaio 1976, Eros Sequi scrive che la letteratura degli italiani istro-quarnerini<br />

“rientra perfettamente nel quadro delle letterature regionali”. Precisa che, a differenza delle<br />

letterature regionali dell’Italia, qui si tratta di una regione staccata dal corpo statuale dell’Italia e,<br />

per di più, etnicamente mista. Ma proprio per questa caratteristica, essa “presenta aspetti peculiari<br />

come nessun’altra cultura regionale italiana. Non soltanto perché essi italiani sono esterni al corpo<br />

statale italiano”, ma anche perché sono ‘esterni’ in maniera particolare: sono l’unica parte di<br />

italiani che per quarant’anni ha fatto parte integrante di uno Stato a ordinamento dichiaratamente<br />

socialista, continuando a vivere, ieri come oggi, come minoranza in un calderone multietnico e<br />

pluriculturale”.<br />

3 JURIJ MICHAJLOVIČ LOTMAN, “Il problema di una tipologia della cultura”, in AA.VV., I sistemi di<br />

segni e lo strutturalismo sovietico, Milano, Bompiani, 1969, p. 309.<br />

4 JURIJ MICHAJLOVIČ LOTMAN, Introduzione a Tipologia della cultura, Milano, Bompiani, 1975, p. 28.<br />

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